Pubblicato il: 17 Novembre, 2008

Leoni per agnelli

Tre storie, accomunate da un unico punto di riflessione, si svolgono contemporaneamente, nell’arco di poche ore ed in luoghi distanti tra loro. Il giovane senatore rampante di Washington, Jasper Irving ( Tom Cruise ), incontra per sua scelta la giornalista Janine Roth ( Meryl Streep ) per illustrarle in esclusiva i suoi progetti militari per debellare il terrorismo in Afghanistan. Un vecchio professore universitario, il dottor Malley ( Robert Redford ), veterano del Vietnam, discute animosamente con uno studente tra i più promettenti che ha improvvisamente perso l’interesse per le sue lezioni. Sul fronte afghano, giovani militari, tra cui due ex-studenti del dottor Malley, mettono in atto le strategie militari del senatore Irving, sperimentando la realtà della guerra sulla propria pelle.

Robert Redford torna dietro la cinepresa dopo sette anni di assenza e torna per indurre il pubblico ad una riflessione sulla situazione attuale della realtà statunitense. Redford non vuole mostrare interamente e completamente la guerra, ma vuole aprire un dibattito, mostrando gli effetti che la guerra ha avuto sulla realtà americana: gli effetti che la guerra ha avuto sui media, sulla politica, sull’istruzione e sui giovani.

Nonostante il cast rinomato, che potrebbe far dubitare sul contenuto del film, e nonostante la brevità ( appena 91 minuti ), Redford ben riesce a mostrare la disillusione dei giovani americani nei confronti della politica, vista come possibilità di realizzazione degli interessi personali, e il ruolo fondamentale che possono avere i media nel diffondere consenso popolare sulle azioni del governo. “Leoni per agnelli” è un film che differisce totalmente dalle tipiche pellicole americane sulla guerra, solitamente molto più action movie, ma è proprio nella parola, nella coscienza e nella riflessione che risiede la forza di questo film.

Diego Bonomo

Displaying 1 Commento
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  1. giusy ha detto:

    Questo film è veramente un pugno allo stomaco per tutta l’amministrazione Bush e l’America che appoggiò quelle scelte. Bush recentemente ha pure dichiarato che il suo unico errore fu la guerra in Iraq, ma i morti, le vittime, gli invalidi, gli orfani, i poveri, le città distrutte sono ancora lì…
    Tornando al film solo una cosa non mi è piaciuta molto: il finale…ma forse è ancora tutto da scrivere e chissà, magari riserva qualche sorpresa.

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