Pubblicato il: 9 Marzo, 2010

L’Italia dei Diritti contro la corruzione dei vigili

A Roma continua senza sosta e a ritmi serrati la battaglia del comitato nazionale Italia dei Diritti contro il silenzio dell’amministrazione Alemanno circa la proposta avanzata dal leader del movimento, Antonello De Pierro, per favorire la rotazione municipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali romani per assicurare la massima trasparenza e legalità nello svolgimento delle funzioni pubbliche.

Nella giornata di sabato 6 Marzo il presidente De Pierro si è incatenato dinanzi alla sede romana del quotidiano “Il Messaggero” in segno di protesta, chiedendo al Sindaco che si instauri al più presto una tavola rotonda sul tema del trasferimento dei vigili, per evitare i continui e ripetuti tentativi di corruzione e concussione che di fatto ledono l’articolo 97 della Costituzione Italiana, secondo cui si garantisce l’imparzialità e la trasparenza nell’espletamento della funzione amministrativa.

Ai microfoni dei numerosi giornalisti accorsi, De Pierro ha dichiarato: “Continueremo le proteste fino a quando il Sindaco e i suoi collaboratori non si saranno attivati per risolvere il problema. La via della protesta estrema, per quanto ci riguarda, è l’unico modo per arginare un odioso fenomeno che non solo lede i diritti dei cittadini, ma inficia altresì l’immagine dell’intero apparato degli uffici comunali.”

La protesta di sabato è soltanto l’ultimo episodio di una serie di iniziative simili intraprese nel corso dei mesi scorsi dall’Italia dei Diritti in merito alla questione dei trasferimenti. Il Presidente De Pierro si era già incatenato di fronte alla sede della Rai e al Comando generale dei Vigili di Roma chiedendo a gran voce un colloquio per discutere le proposte.

Ora, nell’attesa di una decisione manifesta e tangibile da parte del Campidoglio, l’Italia dei Diritti – dopo aver raccolto 30mila firme ed aver costituito un gruppo di circa 4mila persone su Facebook a sostegno della lotta – non si arresta  di fronte al silenzio delle istituzioni della Capitale e ribadisce la propria inamovibile determinazione con un gesto che, certamente, contribuisce non poco a rendere di pubblico dominio una delicata questione politica da non sottovalutare.

Aldo Nicodemi

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