Pubblicato il: 28 Luglio, 2017

Luna: qualcuno è sbarcato o è stato solo un film?

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Luna. Ti hanno davvero conquistata? Filmati e cronaca corrispondo a fatti reali?

La storia ci riporta alla fine degli anni ’60. Il neo presidente Richard Nixon sta perdendo i favori dell’elettorato, visto il suo coinvolgimento con la disastrosa guerra nel Vietnam. Serve quindi qualcosa per ridargli lustro, magari una grossa impresa. Spinto dal fatto che i russi stavano muovendosi per un lancio volto al primo atterraggio sulla Luna, il Presidente U.S.A.  impose, a sua volta, il lancio in corsa dell’Apollo 11. Così intervenne un consigliere della Casa Bianca che suggerì: “E se filmassimo i primi passi sulla Luna in uno studio televisivo? In caso di flop potremmo sempre mostrare le foto.” Furono Henry Kissinger, Alexander Haing (Capo di Stato Maggiore) e il Ministro della difesa a prendere favorevolmente questa decisione, con la benedizione dello stesso Nixon. Bisognava adesso affidare il lavoro ad una persona esperta. Saltò fuori il nome di Stanley Kubrick, regista americano, ormai affermato, che doveva un favore al governo, visto che, durante l’amministrazione Kennedy gli era stato concesso, per le riprese del “Dottor Stranamore“, di accedere nelle stanze segretissime del Pentagono. E per la location? Come non approfittare del fatto che si erano appena concluse, nella periferia di Londra, le riprese di “2001: Odissea nello spazio“, proprio il film di Kubrick che aveva preparato la gente alle avventure spaziali. Donald Rumsfeld, Consigliere della Sicurezza, che aveva fatto per primo il nome di Kubrick, e Kissinger, partirono alla volta di Londra e proposero la questione al regista che trovò l’idea alquanto bizzarra e si rifiutò di acconsentire alle richieste. Rumsfeld, però insistette, dicendo a Kubrick che il governo voleva solo le chiavi dello studio di “2001: Odissea nello spazio”, per fare alcune riprese e a fine settimana avrebbero riconsegnato tutto. Dopo svariate trattative contornate di adulazioni nei confronti di Kubrick, il regista accettò e le riprese del “fantomatico” sbarco, in effetti, furono girate negli studi inglesi della M.G.M. (Metro-Goldwyn-Mayer). C’è chi smentisce queste riprese, etichettandole come leggende metropolitane, ma il governo russo riuscì a provare che gli errori commessi dagli U.S.A. erano stati moltissimi.

Quale furono le prove a sostegno della truffa?

Per chi ha avuto la fortuna di vedere i filmati dello sbarco, sono molte le incongruenze riscontrate, tra l’altro evidenziate anche dal KGB (i servizi segreti del Cremlino) inteso, in tal senso, a redigere scrupolosamente un proprio rapporto:

1) La bandiera americana tenuta a mezz’aria. Come faceva a sventolare se è risaputo che sulla Luna non soffia vento?

2) A causa della mancanza di atmosfera la superficie lunare è soggetta ad escursioni termiche molto ampie. Dai filmati si nota come la telecamera utilizzata dagli astronauti per le riprese sulla Luna era una Assemblack 500 di qualità molto alta ma senza congegni o optional particolari. La temperatura in due ore era passata da +130° a -150°, e tutti sanno che le riproduzioni fotografiche subiscono mutazioni chimiche sopra i 50° facendo espandere la telecamera e l’obiettivo, mentre il freddo estremo è noto che danneggi irreparabilmente le batterie di congegni simili, l’esposimetro e l’obiettivo sarebbero andati a farsi friggere (nel senso disastroso del termine) mentre, la pellicola, congelando già ad una temperatura di -80° sarebbe dovuta andare in frantumi.

3) I raggi X e quelli ultravioletti provenienti dal Sole annebbierebbero i colori della pellicola e invece dai filmati risulta tutto perfetto e nonostante i ritocchi speciali alla bandiera rovinata non sarebbe stato possibile avere filmati così nitidi.

4) La gravità della Luna è 1/6 rispetto a quella della Terra. Che significa questo? Che un’astronauta munito di tuta, che sulla terra peserebbe circa 184Kg, sulla Luna scenderebbe al peso approssimativo di soli 30 chili. È nella mente di tutti la famosa impronta lasciata da Armstrong sul suolo Lunare. Come sarebbe stato possibile con un peso simile e con l’assenza, risaputa, dell’acqua sulla Luna il rilascio di un’impronta così ben marcata e visibile?

5) Infine, nessuna foto è stata fatta con il Flash, perché dai filmati si nota il riflesso sul casco che evidenzia l’immagine dell’altro astronauta con una macchina in mano, con l’utilizzo del flash si sarebbe notato il bagliore. Una delle regole fondamentali di un buon fotografo è quella di non mettersi controluce per scattare. Come è possibile che vi era una fonte di luce così forte che permetteva dal casco di uno dei due astronauti di vedere tutti i particolari nitidi, se le foto fatte in quelle condizioni vengono notoriamente sfuocate? Da indagini fatte dal Kgb, che ha ottenuto le foto originali, non ritoccate dalla C.I.A., si nota che quella forte luce proveniva da due riflettori, simili a quelli utilizzati in uno studio cinematografico.

La NASA si affrettò a dichiarare che le foto non esistevano perché la pellicola si era bruciata. Da indagini successive saltarono fuori, alla fine di una bobina, due foto che ritraevano: una, due astronauti sul suolo lunare con delle ombre incoerenti e l’altra un’immagine di Kubrick, sul suolo lunare utilizzato per le riprese di “Odissea nello spazio”, tutto questo ad attestare che ci ritroviamo davanti ad una storica “burla”, perpetrata nei confronti dell’umanità. È davvero questo lo scenario che precedette lo sbarco sulla Luna?

Girolamo Ferlito

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