Messaggi subliminali ovvero come comandare i pensieri
“Drink Coke!” (Bevi Coca!) diceva quella scritta nascosta tra un fotogramma e l’altro di un film qualunque proiettato nel piccolo cinema della cittadina di Fort Lee, nel New Jersey, nel 1956. E l’unico ad esserne consapevole, l’inventore di una tecnica che sarebbe stata ampiamente sfruttata in futuro, si chiamava James Vicary: aveva appena inventato il tachiscopio. Uno strumento che condiziona ogni giorno la nostra mente in maniera inconscia, senza che nessuno di noi se ne renda conto. Il meccanismo è semplicissimo: esso proietta ogni cinque secondi circa un’immagine o una scritta per 1/3000° di secondo, in maniera talmente veloce ed impercettibile che, alla visione del filmato, nessuno se ne rende conto. Almeno, cosciamente: in realtà il nostro subconscio registra eccome queste immagini: esso ci rende inconsciamente schiavi di questi messaggi nascosti, detti appunto subliminali (da subconscio), e questo è ciò che ci porta, ad esempio, a scegliere un prodotto invece che un altro al momento dell’acquisto. Non solo: è possibile nascondere messaggi subliminali anche nei file audio, nascondendo, ad esempio, tra le parole di una canzone una frase che tutti gli ascoltatori coglieranno senza consapevolmente coglierla.
Una tecnica su cui ancora tanti dimostrano un certo scetticismo: sembra impossibile pensare che non siamo veramente noi i veri autori delle nostre scelte e che, dietro alla libertà ed all’indipendenza che tutti gli stati più potenti ci vogliono garantire, in realtà si nasconde un sottile nonché subdolo sistema con il quale marchi pubblicitari, partiti politici e persino i cartoni animati della Walt Disney penetrano nella nostra mente con un semplice messaggio cifrato, comandandoci a distanza e senza che nessuno di noi se ne renda conto. Generalmente, i messaggi hanno contenuti che riguardano in primis la sfera sessuale, poi quelli inerenti a Satana, alla politica oppure a scopo pubblicitario. Ma la cosa più impressionante riguardo a tutto ciò è pensare a quanti prodotti abbiamo acquistato solo grazie a qualche scritta frammentata in un tremillesimo di secondo, o, soprattutto, a quanti voti abbiamo dato ad un candidato politico invece che ad un altro, mettendo nelle sue mani il futuro del paese. Di fronte a tutto ciò, sorge una domanda etica: è corretto manipolare la mente delle persone senza che esse se ne rendano conto? Becker, il primo a sperimentare i messaggi subliminali nei file audio, a suo tempo rispose: “Non vedo perché non debbano esistere dei condizionatori del pensiero quando esistono condizionatori d’aria”. Una risposta che di certo non soddisfa l’uomo del ventunesimo secolo, chiamato a decidere le sorti del paese. E, per chi fosse ancora scettico al pensiero di non essere l’unico ad avere potere sui propri pensieri, ecco la fine della storia: durante quelle sei settimane di sperimentazione subliminale, nel 1956, nel cinema della cittadina di Fort Lee nel New Jersey, le vendite di Coca Cola aumentarono del 38%.
Sara Servadei