Morire a Lentini: la leucemia è un problema di tutti
Il 4 Novembre, in occasione della giornata antimilitarista, è stato organizzato dalla Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella un incontro presso l’ex Monastero dei Benedettini di Catania durante il quale è stato presentato il documentario “Morire a Lentini”, realizzato dal regista Giacomo Grasso e dalla giornalista Natya Migliori, che racconta: «Ci sono voluti due anni per raccogliere tutto il materiale necessario e le testimonianze. La situazione a Lentini è inquietante: il tasso di malati di leucemia è tre volte superiore alla media. Le indagini, portate avanti grazie al prezioso contributo dell’avvocato Terranova e del giornalista Antonio Mazzeo, ci hanno portati ad individuare un insieme di cause alla base di questo fenomeno: anzitutto l’ecomafia, con la presenza dei Santapaola-Ercolano nella gestione delle discariche abusive e l’inspiegabile comparsa di rifiuti ospedalieri provenienti da altre regioni. Poi, un fatto che forse molti non ricordano: la caduta di un aereo statunitense zavorrato di uranio impoverito, avvenuta il 12 Luglio 1984. Infine, la presenza della stazione militare di Sigonella e i rifiuti da essa prodotti». Lì è infatti presente un ospedale per i militari, ma anche un deposito di armi chimiche. Relativamente a quest’ultima teoria, c’è da chiedersi come abbia reagito il comando di Sigonella. La Migliori spiega: «Non siamo potuti entrare a Sigonella per interpellare qualcuno, dato che da sempre, quando si conducono le inchieste, si chiede il contraddittorio. Non abbiamo potuto fare nessuna intervista, non abbiamo ricevuto nessun tipo di risposta…non ci hanno fatti entrare».
Durante l’incontro è intervenuto Antonio Mazzeo, giornalista impegnato da anni nell’attivismo antimilitarista, che ha spiegato quanti interessi gravino sulla base di Sigonella, punto strategico fondamentale: tra escamotages burocratici e benestare delle amministrazioni comunali, tra indifferenza e disinformazione generale, Sigonella è un deposito di armi chimiche ed un polo di manutenzione e smistamento dei Global Hawk, aerei senza pilota utilizzati per lo spionaggio, ed è anche una zona in espansione, tenendo conto dei progetti per la creazione di residences per i militari nelle zone limitrofe. Di questa vastissima problematica è tuttavia difficile sentir parlare nell’unico organo di informazione capillare dell’isola, il quotidiano La Sicilia, anche a causa degli interessi che gravitano su contrada Xirumi, di proprietà della famiglia Ciancio Sanfilippo, coinvolta anche in quanto socia della Scirumi srl che si occuperà della realizzazione dell’insediamento USA. E, come ha spiegato il ricercatore Gianni Piazza, un problema diventa tale solo quando viene percepito, ma se non si informa la popolazione, non vi sarà nessuna percezione del rischio che coinvolge tutti noi; esistono numerose e potenti élites che fanno in modo che i silenzi e i misteri, le azioni delle quali siamo tenuti all’oscuro ed i morti di leucemia non siano un problema di tutti.
Ornella Balsamo