Pubblicato il: 19 Giugno, 2009

Multietnicità e immigrazione

multietncitiàÈ da anni, ormai, che la multietnicità viene considerata, in ambiti sempre più estesi, un bene, una risorsa diventata tale perché siamo, sempre più, dentro all’era in cui la di una nazione deriva anche dai talenti che riesce ad attrarre e dalle idee che essi portano e che riescono a sviluppare. I recenti rapporti pubblicati dimostrano che questo trend di rincorsa alla multietnicità non si è mai arrestato, ma anzi, negli anni, si è forgiato e decuplicato. Ben presto, tutti ci siamo abituati a questa novità, a questo effetto procurato dalla globalizzazione, accettando, seppur con qualche preoccupazione di troppo, questa apertura a nuove culture, a nuove tradizioni, a nuove religioni, a nuove lingue, che hanno fatto diventare l’Italia multietnica una realtà necessaria per una questione demografica, ma soprattutto economica. Con gli anni, alla multietnicità si è inevitabilmente collegata a doppio filo la clandestinità e l’immigrazione. La linea del governo a riguardo è abbastanza nota: deciso no ad un’Italia multietnica e respingimento incontrollato dei clandestini. Forse, però, qualcuno si è dimenticato che già il semplice fatto di far parte dell’Unione Europea comporta un’accettazione della multietnicità di un popolo e anche avere milioni di cittadini di origine straniera significa essere multietnici. Non bisogna sparare fumo sulla storia, non bisogna tacciare di parassitismo proprio nessuno, soprattutto noi che, storicamente siamo un popolo di migranti, non possiamo permettercelo. Non penso di cadere nella retorica se dico che buona parte dei cittadini italiani ambiscono solo a fare i manager, gli imprenditori, gli attori e che non sono disposti più a lavorare in fabbrica né tantomeno nei campi. E allora, di questi lavori per definizione più umili, chi se ne occupa? Se non lo facessero gli immigrati arrivati sul nostro territorio per un pezzo di pane, chi sarebbe disposto a farli? La risposta è nessuno. Chi pensa di poter fermare con i continui respingimenti l’immigrazione, confondendo questa azione come un contrasto alla società multietnica, fa una valutazione superficiale ed illusoria. L’immigrazione, il contrasto e l’integrazione tra popoli sono processi inarrestabili nati migliaia di anni fa che hanno visto ideologie inizialmente agli antipodi, riuscire poi a sintetizzarsi. Allora bisogna fare una dovuta precisazione: il rigore e la tutela sono assolutamente necessari (nessuno vuole un’immigrazione incontrollata), ma non è il respingimento incontrollato la soluzione politica al problema.

Massimiliano Mogavero

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