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Nello Musumeci: “Stancanelli inadeguato”

«Stancanelli non è la persona giusta per guidare Catania in una contingenza così difficile». Nello Musumeci risponde a domande riguardanti i guai urbanistici etnei. Il leader de “la Destra” non fa previsioni. Per ora si accontenta di demolire Stancanelli e di ipotizzare un’esperienza di alto profilo a Roma per Giuseppe Castiglione. Poi chissà…

Che cosa non vi ha convinto della proposta di Prusst avanzata dalla Giunta Stancanelli e approvata in Consiglio comunale?

Il Prusst è stato avviato negli anni ’90, quando il Comune di Catania era guidato da Enzo Bianco e la Provincia da me. Sul piano affettivo mi appartiene. E’ un programma al quale l’Amministrazione Comunale successiva non ha dato sufficiente impulso ed è arrivata in aula una settimana fa con notevole ritardo e con un grave deficit di partecipazione da parte dei soggetti presenti sul territorio. Ci siamo astenuti perché ne condividiamo gli obiettivi finali. Non condividiamo alcune procedure, così come sono state avviate e gestite dall’Amministrazione Stancanelli.

E’ insufficiente la percentuale del 15% per il contributo perequativo dei privati alla realizzazione di opere pubbliche?

Sul contributo perequativo andava avviato un confronto con le organizzazioni degli ingegneri e degli architetti, con l’associazione dei costruttori edili… Il problema non è innalzare o ridurre la percentuale, ma capire fino a che punto il privato può trarre utilità, stimolo e impulso da questo tipo di parametro. Nel corso della seduta sono stati presentati due emendamenti che, se fossero passati, avrebbero ridotto il parametro dal 15 al 9%. Quando la demagogia prende il posto del raziocinio e del ragionamento, si approda a soluzioni assolutamente inconsistenti.

Dopo aver annunciato l’astensione, avete abbandonato l’aula in polemica con la scelta del presidente Consoli di non mettere ai voti i singoli emendamenti ma direttamente il testo modificato. Contro l’atto presenterete ricorso?

Esamineremo la sussistenza di vizi procedurali e ci esprimeremo sulla base del parere dei nostri amministrativisti. Non intendiamo rallentare di un solo giorno l’iter del provvedimento, ma ci devono spiegare perché sono passati dodici anni dalla prima delibera di giunta. Perché abbiamo periodi di stallo di tre, quattro anni. E ci devono spiegare perché è mancata la fase della concertazione.

In un’interrogazione ha chiesto chiarezza alla Giunta in merito alle procedure seguite nel progetto di riqualificazione di Corso dei Martiri della Libertà. A cosa si riferisce quando parla di interessi privati che potrebbero influenzare tali scelte?

Abbiamo ritenuto illegittimo l’accordo sottoscritto dal Commissario straordinario Emanuele nel maggio del 2008. Il Sindaco, che era accanto a Emanuele ad applaudire a quello che doveva essere un evento fatidico, ha dovuto prendere poi atto di alcune illegittimità di quell’accordo e, messo con le spalle al muro dai dirigenti dell’ufficio urbanistica, ha dovuto proporre alcune modifiche. Tali modiche dovevano essere accettate dai privati entro 45 giorni. Sono passati nove mesi e i privati non hanno ancora accettato le proposte di Stancanelli, sindaco incauto e imprudente, se è vero che prima dell’avvio della procedura aveva assicurato che i cantieri in Corso dei Martiri della Libertà sarebbero stati aperti entro il 2010 per dare lavoro a migliaia di persone. Un atteggiamento irresponsabile. Così come è irresponsabile avallare la scelta del Commissario Emanuele finalizzata alla demolizione di un edificio scolastico (la Scuola “G. Verga”, N.d.R.), moderno ed efficiente solo per far piacere ai costruttori privati che, nel luogo in cui c’è ora la scuola, intendono realizzare trenta o quaranta appartamenti.

Enrico Sciuto