Pubblicato il: 1 Agosto, 2009

Omaggio alla Terra: Heima e Live in Pompei

heima_live in pompei_ornellabalsamo2006: i Sigur Ros, gruppo post-rock-d’ambiente islandese, tornano nella propria terra dopo vari tour in giro per il mondo. La magia dell’estate islandese e i paesaggi incantati fanno da sfondo ad una serie di piccole esibizioni improvvisate in paesini sperduti, nel ventre di una nave abbandonata, su una distesa d’erba verdissima e fresca. Heima (“a casa”) è più di un documentario musicale: è un paradiso auditivo e figurativo, è un sogno ad occhi -ed orecchie- aperti, è una testimonianza d’amore per il proprio paese, per una terra così bella eppure così desolata. Nel DVD dei Sigur Ros, ogni tappa del tour islandese è scandita da una canzone e da una serie di immagini del paesaggio, intercalate alle parole dei membri della band, che raccontano le proprie emozioni, le proprie idee. 1972: i Pink Floyd, la band prog-rock più geniale e famosa della storia, registrano un visionario concerto nella città di Pompei, in presenza del solo staff, all’interno di un antico anfiteatro. Il caldo soffocante del sud, i lapilli incandescenti, le zolfatare, l’esplosione della lava, le rovine, gli antichi mosaici: Live at Pompei evoca atmosfere dionisiache, resuscita l’antichità e trascina giù, fino al centro della terra, là dove tutto è magma, quando Roger Waters picchia un gong durante la performance di “Saucerful of secrets”, un’immagine passata alla storia. Lontani nel tempo e molto diversi, questi due “concerti in immagini”sono accomunati dall’idea portante dell’immagine suggestiva come contrappunto armonioso della musica; il falsetto etereo di Jonsi Birgisson e le melodie rilassanti dei Sigur Ros ben si accompagnano alle visioni di aria e acqua, mentre i suoni psichedelici e sconvolgenti dei Pink Floyd fanno pensare alla terra e al fuoco. Entrambi i due gruppi omaggiano la Terra e la materia ma con una sostanziale differenza: il live a Pompei è un concerto senza pubblico, l’artista è solo con la propria musica, solo di fronte allo spettacolo disarmante della natura in tutta la sua devastante potenza; Heima è invece un documentario girato a contatto con la gente, la gente della propria terra, una terra che rischia di essere corrotta per sempre dalla venalità dell’uomo. Pompei divenne un inferno per accidente, l’Islanda, minacciata dal global warming e dalla dffusione di industrie pronte a sostituire e deturpare il paesaggio, rischia di non essere più un paradiso.

Ornella Balsamo

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