“L’ombra del vento” il nuovo caso letterario spagnolo
Pubblicato nel 2001 “L’ombra del vento” , romanzo di esordio di Carlos Ruis Zafon nella narrativa per adulti, ha raggiunto le vette delle classifiche best seller di tutti il mondo vendendo oltre 7000 copie, il suo grande successo è stato in maggior parte dovuto al passaparola dei lettori attraverso blog, newsletter e forum. Carlos Ruis Zafon nato a Barcellona, vive a Los Angeles da sempre giornalista, fino a pochi anni fa scriveva racconti per ragazzi, ma dopo l ‘ incredibile successo editoriale, e i commenti per lo più entusiastici sulla stampa internazionale, è facile vedere accostato il suo nome a quello di grandi autori della narrativa mondiale. Il New York Times ha addirittura paragonato Zafon a Garcia Marquez, Eco e Borges, e anche lo scrittore Stephen King ha elogiato il libro affermando che grazie a esso il romanzo gotico non può più definirsi morto nel XIX sec.
La vicenda de “L’ombra del vento” inizia nel 1945 a Barcellona, dove un padre libraio porta il suo unico figlio Daniel, il giorno del suo compleanno, in un luogo segreto nel cuore del Barrio Gotico chiamato ” il cimitero dei libri dimenticati “, dove vengono raccolti migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo: “Questo luogo è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni volume che vedi possiede un’ anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’ anima di coloro che l’ hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza. Molti anni fa quando mio padre mi portò qui per la prima volta, questo luogo era già vecchio, quasi come la città. Nessuno sa con certezza da quanto tempo esista o chi l’abbia creato …”
In questo luogo Daniel entra in possesso del libro ” L’ ombra del vento “ appunto, che cambierà il corso della sua vita, inizieranno così una serie di intrecci e intrighi, un labirinto misterioso, un vortice di amori e gelosie, passato e presente inevitabilmente fusi insieme in un gioco di storie, di passioni illecite, di amicizie assolute e di follia omicida, che legano l’autore del libro Julian Carax e il giovane Daniel, il quale ritrova in ciò che scopre inquietanti parallelismi con la sua vita, che lo porteranno, alla fine, a svelare il macabro segreto che si cela dietro il romanzo, custodito in una villa abbandonata del Tibidabo. Il romanzo rappresenta una Barcellona dalla duplice identità, da un lato ricca ed elegante come gli ultimi anni del modernismo, dall’altro cupa e opprimente della dittatura franchista; essa diventa per certi versi la protagonista, le sue atmosfere da ammaliatrice e tentatrice sembrano in Zafon farsi un pò da parte e lasciare spazio alla malinconia, al grigiore di un tempo spesso piovoso.Nel romanzo vi sono diversi personaggi, alcune sono solo comparse che non lasciano un segno incisivo nella storia ma che tendono ad arricchirla.
Zafon dosa intelligentemente i colpi di scena, un meccanismo a matriosca fa si che il romanzo si racconta mediante un altro romanzo, il libro nel libro, rende l’intreccio sempre interessante; una storia dal forte magnetismo che tratta di libri di autori e di lettori. L’autore riesce a mescolare perfettamente generi narrativi diversi, passando dal poliziesco al sentimentale. Narratore d’eccezione, Zafon, fa rivivere in questo libro la grande tradizione del romanzo ottocentesco arricchendolo con una sensibilità contemporanea; con la sua trama lineare e fluida appassiona il lettore fino alla fine.
Agnese Maugeri