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Perdersi

Alice è una famosa e stimata insegnante di psicologia presso l’Università di Harvard. Insieme a suo marito John, anch’egli scienziato affermato e professore presso la stessa università, condivide una vita ricca di impegni e soddisfazioni. Nonostante gli screzi con la minore dei suoi tre figli, Lydia, Alice si sente una donna di mezza età realizzata e felice. Un giorno, però, si rende conto che qualcosa che non va: inizia a dimenticare appuntamenti, impegni, ricette. Una volta si perde addirittura lungo la strada che percorre ogni giorno per tornare a casa. Decide di farsi visitare e quello che scopre la trascina in un’esistenza completamente diversa e difficile…

“Perdersi” (titolo originale: Still Alice), romanzo d’esordio della scrittrice italo-americana Lisa Genova, laureata in neuropsichiatria e ricercatrice di malattie neurologiche degenerative, è stato auto-pubblicato, diventando in breve tempo un bestseller e un caso editoriale. Si può facilmente comprendere perché: la storia di Alice è straziante, incredula e soffocante. Spesso si vorrebbe poter fuggire da ciò che ci viene descritto: i ricordi che scompaiono, le parole che mancano, volti familiari che diventano estranei; un’intera vita che cambia piano piano, in un vortice inesorabile e inarrestabile di sofferenza e lotta vana. Se si decide di rimanere, invece, si impara come le emozioni e i sentimenti rimangano intatti, a dispetto di tutto, e ciò che è veramente importante non smetta mai di esistere, di starci accanto.

“Perdersi” è un libro emozionante e coinvolgente, scritto in maniera estremamente semplice ma comunque efficace. Non ci sono termini ricercati o pretese letterarie, solo l’intento di raccontare una storia che possa colpire, commuovere, imprimersi nella memoria. Il tema affrontato è delicato e non facile, forse per questo non adatto a tutti i lettori, ma solo a quelli che sentono di poter affrontare un cammino all’interno di un lungo tunnel di dolore.

Mariangela Celiberti