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Pet therapy: l’onoterapia

L’onoterapia è una pratica equestre che utilizza l’asino come strumento terapeutico e che mira ad ottenere il superamento di un danno sensoriale, motorio, cognitivo, affettivo e comportamentale. A differenza dell’ippoterapia dove viene utilizzato il cavallo, l’asino è considerato un animale molto adatto allo scopo grazie al temperamento docile, alla sua intelligenza e memoria. Una simile terapia è indicata per soggetti soli, cardiopatici, ipertesi, bambini, anziani, malati psichiatrici, tossicodipendenti, detenuti, sieropositivi, audiolesi e non vedenti. E inoltre anche per persone con problemi di ansia e stress. Dagli scettici l’onoterapia viene considerata soltanto un momento ricreativo per il portatore di handicap fisico/psichico, invece, proprio perché coinvolge il soggetto globalmente, nella sua unità di corpo e psiche, la riabilitazione equestre è indicata nel trattamento delle più disparate patologie. Durante la terapia si instaura un importante canale di contatto corporeo, attraverso cui si acquisisce controllo e fiducia di se, si favorisce un arricchimento sensoriale ed emotivo, si stimola una riorganizzazione delle strutture psichiche in un clima relazionale che permette di lasciarsi andare. È un metodo attivo, che non permette mai di restare passivi o di isolarsi. L’asino, infatti, riesce sempre a ottenere la partecipazione del “paziente” sollecitandolo sul piano psico-motorio, intellettivo, sociale ed affettivo. Purtroppo, a differenza di altre terapie, l’onoterapia non è riconosciuta dalla comunità scientifica nonostante i risultati positivi in Europa. Proprio per questo, in Italia non vi sono molti operatori specializzati, ma in Sicilia c’è qualche associazione che opera nel settore come l’associazione “Gaia” di Trabia oppure “l’Oasi degli asini” di Siracusa. Provare per credere.

Caterina Tipa