Pubblicato il: 20 Marzo, 2012

Piazza teatro…non più al “massimo”

piazza-teatro-massimo-pavimentazioneIn ogni città che si rispetti, a prescindere dal blasone storico-artistico-culturale, è lecito aspettarsi che vi siano quei luoghi, dove la cultura si fa e la storia si è vissuta, tenuti in ordine e apprezzabili agli occhi.

La nostra bella Catania ha dei luoghi che tante altre città ci invidiano, luoghi definiti “salotti” della città; ma siamo sicuri che questi bei luoghi siano ancora nelle condizioni che un vero salotto cittadino deve essere? Abbiamo voluto prendere ad esempio Piazza Vincenzo Bellini, detta anche Piazza Teatro Massimo.

Restaurata nella totalità qualche anno addietro, Piazza Teatro sta vivendo già il più profondo degrado, vuoi per incuria di chi gestisce la cosa pubblica, vuoi per i continui atti vandalici subiti dagli arredi urbani, la piazza antistante il tempio della lirica catanese vive giorni bui.

Il basolato lavico messo in opera solo un quinquennio fa è già divelto in più punti e le caditoie per la raccolte delle acque pluviali sono in gran parte intasate, cosa che provoca allagamenti e pericolose trappole per gli avventori della piazza, siano essi in auto o a piedi.

I sedili, in pietra monolitica bianca, così come la fontana centrale sono oltraggiate da scritte e scarabocchi di improvvisati “writer” che deturpano quanto di buono esiste ancora in quel luogo, così come le gallerie laterali dell’edificio del teatro stesso: scritte e rifiuti la fanno da padrone, per non parlare degli olezzi nauseabondi che si respirano passandovi sotto.

Altro dato inquietante è la massiccia presenza di rifiuti che tutte le mattine è presente in tutto il perimetro della piazza e di via Teatro Massimo, logica conseguenza della presenza dei giovani che abbandonano bicchieri e bottiglie di ogni sorta dopo le serate passate tra i locali, forse troppi, della movida catanese.

Ci si adoperi presto per salvare questa piazza, il tracollo totale appare vicino; a farlo non deve essere solo l’amministrazione ma ogni singolo catanese che tiene alla propria città.

Sebastiano caruso

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