Plague Town
Una famiglia americana si reca in Irlanda alla ricerca delle proprie radici. Il padre decide di partire con le sue due figlie e la sua nuova compagna in modo da avere la possibilità di instaurare un rapporto e appianare i propri contrasti. Le tensioni però non si placano e quando rimangono dispersi nelle campagne irlandesi, decidono tuttavia di unirsi e chiedere aiuto. Gli abitanti del posto però sembrano ostili nei confronti degli estranei e hanno atteggiamenti sinistri, che ben presto sfociano in una inaudita e crudele violenza soprattutto da parte dei bambini, esseri deformi e sanguinari… Plague Town, film presentato in anteprima al Ravenna Nighmare Horror Fest e riproposto a La Perla Nera III film Fest, è un horror che affronta tematiche come l’isolamento dalla civiltà, le mutazioni genetiche, la presenza del maligno sotto forma di deformazioni fisiche e mentali. La comunità che aggredisce gli ignari visitatori dei loro luoghi sta cercando di “purificarsi”attraverso il sangue e i sacrifici delle vittime da loro prescelte, e non ci sono limiti alla follia e all’orrore di cui queste persone sono capaci pur di raggiungere i loro scopi. C’è un alone di paura che aleggia lungo tutto il film e non mancano scene cruente ai limiti dello splatter, tuttavia la sceneggiatura debole non lo rende convincente fino in fondo. Il regista David Gregory, qui al suo primo lungometraggio, sembra quasi voler riproporre le stesse atmosfere da incubo dei film horror che fecero storia negli anni settanta e ottanta come, per esempio, “Non aprite quella porta”, ma gli effetti speciali non eccelsi, la mancanza di colpi di scena e di viva tensione fanno sì che il risultato sia inferiore alle aspettative.
Mariangela Celiberti