Quando l’abusivismo è la regola
Catania, una città come tante in Sicilia e in Italia, è ormai da decenni quasi “costretta” a vivere sotto il suo ombrello parassita. Parliamo dell’abusivismo, una piaga che continua ad esistere, in tutte le sue forme, e ad imperare in una società che forse non ha abbastanza voglia di liberarsene veramente. O che forse, pur volendolo, non è ancora pronta per la svolta decisiva. Abusivismo edilizio, abusivismo commerciale. Tante le sfaccettature, uno l’elemento comune: la violazione della legalità. La legge, si sa, non è sempre facile da rispettare. Ma, soprattutto quando l’atto illegale costituisce o procura una fonte di guadagno considerevole per le parti coinvolte, la violazione delle norme è spesso e volentieri silenziosamente accettata e quasi “giustificata”. E chi dovrebbe occuparsi del rispetto della legalità, difendendola e imponendola a tutti i costi, sembra invece essere completamente disinteressato al problema. Si genera così una forma di subdola tolleranza dell’illecito che altro non è che il punto di partenza e di arrivo del circolo vizioso dell’illegalità. E ci si chiede, allora, perché quella bella villa dal panorama mozzafiato che, guarda caso, si erge proprio sulla costa a pochissimi metri dal mare, si trovi proprio lì ad intaccare quel magnifico quadro naturale. Dov’è stata e cosa ha fatto la legge per impedire che fosse costruita? Cosa è stato fatto per recuperare la bellezza di quel paesaggio usurpato? Non si capisce nemmeno perché un “parcheggiatore abusivo” si sia appropriato di un quartiere o di una piazza, diventandone il gestore e imponendo le proprie tariffe a chiunque abbia necessità di parcheggiare la propria auto o la propria moto. La domanda sorge spontanea: cosa fa concretamente chi ha in mano gli strumenti per far rispettare la legge? Ci si accorge allora che la risposta è solo una buia realtà: quel cancro della società che, secondo le circostanze, si fa chiamare corruzione, connivenza, paura di ribellarsi, di agire e punire. Risultati di un cammino verso la legalità che tarda ad imporsi del tutto.
Francesca Licitra