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Randagismo a Pedara, è ancora emergenza

E’ sufficiente fare una breve ricerca su Google digitando le parole “randagi Pedara” per trovare numerose segnalazioni relative all’avvelenamento di cani randagi. La notizia risale allo scorso 2009, ma da allora purtroppo l’emergenza non sembra essere finita. Abbiamo rivolto alcune domane all’assessore comunale di Pedara Monica Lombardo per comprendere meglio i termini della questione.

– Lo scorso anno decine di cani sono stati avvelenati a Pedara. Sono state fatte delle indagini a riguardo? Ci sono degli indagati? Quale la causa di tali gesti?

«Il fenomeno del randagismo penalizza soprattutto i centri della fascia boschiva poiché in questi paesi è più alto il numero degli abbandoni. Pedara oggi conta circa milleduecento cani vaganti sul territorio. Negli ultimi anni si sono verificati degli avvelenamenti di massa per cui sono scattate numerose denunce con relative indagini da parte delle forze dell’ordine; purtroppo non è facile andare a scoprire chi compie gesti del genere.»

– Quali provvedimenti sono stati presi dal Comune di Pedara per fronteggiare l’emergenza randagismo?

«Io personalmente mi batto da ormai 5 anni proprio perché si provveda alla sterilizzazione di massa, che negli anni da sicuramente dei risultati, riducendo così il numero dei cani randagi. Proprio un mese fa il Comune di Pedara ha sottoscritto una convenzione con la Provincia Regionale di Catania per un progetto in cui la stessa provvederà non solo al recupero e alla sterilizzazione dei cani vaganti, ma anche all’accalappiamento dei cani ritenuti pericolosi ed al loro ricovero nei canili.»

– Sono giunti aiuti dalle associazioni animaliste?

«Nel nostro comune operano anche dei volontari di un’associazione animalista che collaborano nel fare adottare i cuccioli e nelle sterilizzazioni dei cani. Sto organizzando per giorno 18 Aprile una giornata sul randagismo presso l’expo di Pedara a cui parteciperanno veterinari, volontari, rappresentanti dell’ASP. E’ importante che vi prendano parte più persone possibili, in modo da rendersi personalmente conto della situazione.»

Ornella Balsamo