Pubblicato il: 13 Maggio, 2009

Ricordando Tiziano Terzani: parla Giancarlo Zampini

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In foto Giancarlo Zampini

Si è ormai conclusa, nella magnifica cornice dello storico Palazzo dei Vescovi di Pistoia, la presentazione in anteprima nazionale del libro di Giancarlo Zampini “Tiziano Terzani: l’Orsigna ultimo amore”, Lalli Editore, già disponibile su ordinazione in tutte le librerie nazionali.

Sig. Zampini, qual’è il bilancio della giornata?

Sicuramente eccezionale, la splendida sala è risultata piena in ogni ordine di posti. Il vero valore aggiunto è stato comunque la presenza di Angela Staude Terzani, vedova del grande giornalista-scrittore, che ha ricordato l’arrivo di suo marito ad Orsigna (borgo dell’Appennino pistoiese, ndr) quando ancora portava i calzoni corti. Angela – seduta proprio di fronte al sottoscritto – si è commossa più volte, sostenuta in ogni passaggio del suo intervento da grandi applausi. Una grande donna!

Tiziano Terzani diceva che per poter dare alla luce un libro bisogna almeno essere incinta. Com’è andata, allora, la sua gestazione?

Diceva anche che nei 9 mesi può succedere di tutto, infatti a me è servito molto più tempo, circa il doppio. Il mio progetto è stato quello di realizzare un libro dal contenuto puro e genuino come l’acqua di Orsigna: non ho usato una sola parola per inserire una pagina in più!

Qual è stato il ruolo di Angela Terzani Staude nel suo progetto editoriale?

Non avrei scritto nemmeno una riga senza la sua totale condivisione! La misi al corrente della mia volontà di scrivere un libro su Orsigna e Tiziano Terzani nel settembre del 2007, quando la incontrai al Melos di Pistoia; nel marzo del 2008 gli recapitai a Firenze il primo brogliaccio ed a dicembre qello definitivo; Angela mi rispose con una e-mail dove mi diceva: “Mi piace così com’è, fallo uscire“. Mi preme precisare due cose. La prima riguarda il contenuto: dalla prima bozza al libro uscito di tipografia è cambiato poco o nulla; la seconda, il titolo provvisorio. Non era “Tiziano Terzani: l’Orsigna ultimo amore”, ma “Tiziano Terzani: Orsigna la mia Himalaya”. Comunque sia nel primo caso, come nel titolo definitivo, si trattava sempre di affermazioni del grande giornalista-scrittore.

Lei ha avuto il privilegio di stare a contatto con Terzani nel periodo di totale chiusura nei confronti di quella ch’egli stesso definiva “informazione invadente”. Qual è il suo ricordo più bello?

L’incontro all’Orsoignudo, il ristorante di Orsigna degli anni novanta. Quella sera, era il 25 luglio del 1998, Tiziano Terzani uscì dicendo che ci avrebbe atteso a casa sua per una bevuta. Come  riporto anche nel libro, sopra il telefono della sua abitazione “Al Contadino” c’era un cartello dove si leggeva: “Non ci sono per nessuno, lasciate il vostro numero di telefono, sarò eventualmente io a richiamare”. Riservatezza confermata anche nell’intervista video che riporto integralmente nel libro, quando Tiziano Terzani afferma: “Giornali, riviste, talk show, giornali, il Costanzo… basta, basta”. Il compianto avvocato Gianni Agnelli era noto per le sue telefonate mattutine ed a quanto si legge nel suo libro pare che lo stesso vezzo l’avesse anche Tiziano Terzani. Lei ne sa qualcosa… Ricordo bene, anche perché in una di queste mi fece una ramanzina che non ho mai dimenticato, fu l’unica volta che si dimostrò molto alterato. Comunque, quella telefonata alle 7.00 del mattino rappresentò per me un segno di vera confidenza, nel libro spiego perché.

Quali sono le prossime tappe del tour promozionale?

Le città interne della Toscana. Tengo a precisare che la presentazione del libro è un po’ anomala, nel senso che si fanno pochi discorsi e molto spettacolo: le chicche sono rappresentate da una inedita intervista video che feci a Tiziano Terzani l’11 agosto del 2001; un bel documentario su Orsigna; la lettura di qualche passaggio di alcuni dei 41 capitoli che formano il libro. Concludo con un messaggio, approfittando dell’ospitalità: chiunque voglia organizzare una serata dove si ricordi Terzani mi mandi un messaggio (zampinigiornalista@gmail.com), sarò presente con il mio libro.

Andrea Bonfiglio


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