Riflessioni pedagogiche sul matrimonio – parte due
Il giorno più importante della nostra vita è trascorso, siamo tornati dalla luna di miele e iniziamo la nostra nuova vita all’interno della nostra nuova casa, nel nuovo quartiere, con nuovi vicini e nuove abitudini, questo è un periodo particolare, alcuni si sentiranno smarriti e confusi, altri si adatteranno subito alla nuova vita di coppia.
Passeranno alcuni mesi di assestamento ma poi ci organizzeremo e saremo felici di essere autonomi, di avere la nostra casa, i nostri mobili, di poter decidere insieme ogni cosa del nostro presente e del nostro futuro, un grande cambiamento necessario è il rapporto con i genitori, ovviamente saranno sempre i nostri adorati genitori e vorremmo sempre loro un gran bene ma la priorità adesso spetta al marito o alla moglie, è giusto, abbiamo una nuova famiglia e questa viene al primo posto non escludendo gli altri, ma sul significato di escludere gli altri ci sono opinioni diverse, in quanto i famosi genitori già citati che considerano i figli una proprietà si sentiranno trascurati e soli non accettando l’autonomia della nuova famiglia, vorrebbero ancora preparare i cibi preferiti al figlio o alla figlia, lavare il loro bucato, intromettersi nelle decisioni, essere presenti spesso nella loro vita.
E anche qui è importante il ruolo del figlio che deve essere in grado di chiarire subito l’importanza dell’autonomia e dell’indipendenza della nuova famiglia, si è ormai mariti e mogli non più figli, ma spesso questo non avviene, la donna ormai moglie a volte fa fatica a staccarsi dai genitori, chiede aiuto alla mamma per i lavori di casa, si fa fare il bucato e spesso porta via dalla loro casa piatti già cucinati, il figlio riesce a staccarsi più facilmente dai genitori ma fa fatica a chiarire le cose per non ferirli e spera che con il tempo inizieranno a comportarsi diversamente.
E via quindi discussioni per telefonate scarse, per visite e per comportamenti patologici dei genitori che vedono il figlio ancora come un bambino di due anni non accettando il marito o la moglie, non si accorgono che così facendo allontaneranno il figlio anzi dovrei dire la nuova famiglia perché in teoria quando un figlio si sposa ai genitori dovrebbe interessare la famiglia non esclusivamente il figlio ma questo purtroppo spesso non avviene.
La Pedagogista, Mediatore Familiare
Dott.ssa Claudia Dell’Aquila