Pubblicato il: 14 Luglio, 2009

Riforma Brunetta: a casa i negligenti e premiati i diligenti

mobbingLa riforma prevede più controlli sulle malattie, l’innalzamento dei requisiti per la pensione e il licenziamento dei dipendenti inefficienti. Via libera definitivo del Senato alla legge sull’ottimizzazione e razionalizzazione della pubblica amministrazione. Dipendenti pubblici più facilmente riconoscibili e meglio valutabili grazie alla ‘’pagella del dipendente’’. Sono queste le linee guida della riforma della pubblica amministrazione fortemente voluta dal ministro Renato Brunetta. La riforma prevede quanto segue:

– Su giacche e maglioni dei dipendenti pubblici deve spuntare il cartellino di riconoscimento.

-Tutto il personale a contatto con il pubblico dovrà obbligatoriamente (e non più in via di fatto facoltativa) indossare un cartellino identificativo oppure esporre sulla scrivania una targa indicante nome e cognome.

– Arrivano le pagelle per ogni dipendente, in modo da poter valutare il grado di efficienza. Il meccanismo di valutazione sarà gestito da un’autorità indipendente. I lavoratori più bravi dovrebbero essere premiati; quelli più inefficienti, teoricamente, rischieranno il licenziamento.

– Saranno razionalizzati i tempi di conclusione dei procedimenti disciplinari e verranno previsti meccanismi rigorosi per l’esercizio dei controlli medici durante il periodo di assenza per malattia del dipendente.

– Si prevede un nuovo modello di contrattazione, fino al sostanziale innalzamento della soglia minima di uscita per il pensionamento degli statali con il passaggio dal requisito dei 40 anni di contribuzione, comprensivi di eventuale riscatto della laurea o del servizio militare, ai 40 anni di servizio effettivo. Puntare sulla qualità del lavoratore e del servizio statale era ciò di cui l’Italia aveva bisogno rimettendo così in ordine un sistema confuso e disorganizzato. Era necessario ridare dignità al lavoratore pubblico efficiente stanco di essere considerato (sia per lo stipendio che per le maldicenze) al pari di chi va in ufficio solo per riscaldar la sedia. E adesso chi commetterà degli errori li pagherà e non potrà più nascondere la ‘’polvere sotto il tappeto’’.

Caterina Tipa

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