Scoop
Sondra Pransky è una giovane americana, studentessa di giornalismo, che si trova a Londra in visita ad alcuni amici. Durante uno spettacolo del Mago Splendini, Sondra viene selezionata per entrare nella cabina della smaterializzazione. Dentro la cabina, le appare il fantasma del famoso giornalista Joe Strombel, scomparso di recente, e le confida una notizia sensazionale: il famoso killer dei tarocchi, il killer delle prostitute, non è altro che Peter Lyman, un insospettabile giovane aristocratico. Sondra ha dunque tra le mani una notizia scottante, lo scoop del decennio, ma può fidarsi di un fantasma? Spacciando il Mago Splendini per suo padre, Sondra si intrufolerà nella vita di Peter Lyman per indagare e confermare i suoi sospetti. Ma non sempre tutto va come deve andare.
Dopo “Match Point”, Woody Allen torna a Londra, location ideale per le sue commedie. Anche questa volta il regista utilizza quella che è divenuta la sua musa, Scarlett Johansson, e scrive un ruolo appositamente creato per lei. Allen è senza dubbio il perno centrale della storia dal punto di vista dialogico. Le sue parole non sono mai banali, ma frutto di un’attenta riflessione, condita con un pizzico di innata ironia. Woody Allen è capace di dare una marcia in più anche alle storie più semplici. Hugh Jackman passa da Wolverine al ruolo del Lord inglese, e senza dubbio lo incarna in maniera adeguata.
Anche stavolta Woody Allen riesce ad inventare storia ricca di imprevisti e colpi di scena. Certo, nulla a che vedere con “Match Point”, ma, nella sua semplicità, “Scoop” diverte ed interessa lo spettatore, proprio come gli spettacoli del Mago Splendini. Riesce a mettere il pubblico nella condizione di chiedersi sempre quale sarà il prossimo colpo ad effetto, e questo è un pregio che pochi registi, forse nessuno, hanno nel cinema contemporaneo. Non a caso è da quasi 50 anni che Woody Allen realizza film e, a differenza di molti e a dispetto del tempo, non è mai diventato banale.
Diego Bonomo