Scott Pilgrim Vs. The World (e Vs. la distribuzione)
Fermi, fermi. Il film parla di Scott Pilgrim, un ragazzo che suona in una band e che si innamora di Ramona, inziando a frequentarla. Il problema? Il problema è grave: Ramona ha avuto sette malvagi ex fidanzati che si sono coalizzati in una crudele lega volta ad impedire che la loro mai dimenticata donna esca con qualcun altro, eliminandolo fisicamente. Anche se trovate la sinossi stupida, fermi. Il film va visto, poichè è, senza timore di esagerazione, uno dei prodotti più freschi e brillanti degli ultimi anni. Tratto da un discreto fumetto, il film è letteralmente infarcito di riferimenti alla cultura pop\nerd giovanile, con combattimenti a la Street Fighter, monete che cadono dai cadaveri dei nemici, vite extra e game over. Tanta inventiva, che poteva sfuggire al controllo e sfociare in un pasticcio, è tenuta sotto controllo da un regista che qualche anno fa prometteva bene, e che oggi si conferma come tra i più interessanti in circolazione: Edgar Wright, che ha diretto L’Alba dei Morti Dementi (orrido titolo italiano per Shawn of the Dead) e Hot Fuzz, parodie rispettivamente del genere horror e degli action movie. Ogni scena ha in sé qualche gag più o meno plateale, qualche trovata visiva geniale e, cosa da non trascurare, dimostra un’ottima padronanza del linguaggio parodistico cinematografico. Tutti gli interpreti, l’ingiustamente criticato Michael Cera su tutti, offrono una gran performance, e alcuni di loro, specialmente Ramona, somigliano tantissimo alla loro controparte fumettosa. Certo, un film che prevede semplicemente Scott che combatte in successione contro sette nemici può sembrare ripetitivo, e alcuni dei villain non sono caratterizzati al meglio, ma è anche un film a cui si perdona ogni difetto quando compare il logo Universal modificato nel video e nell’audio in un’animazione di una console 8-bit. Peccato che la distribuzione italiana abbia optato per un numero ridicolo di sale e per spettacoli solo al primo pomeriggio, il film avrebbe meritato ben altro.
Tomas Mascali