Sprechi pubblici e degrado: benvenuti a San Cristoforo
E’ il 18 giugno, quando il tour fra i luoghi del degrado del “Centro per la difesa del CPO Experia” e del “Comitato Antico Corso” approda a San Cristoforo. Una nuova passeggiata, stavolta in compagnia dei volontari del GAPA, che comincia in Piazza San Cristoforo, per poi imboccare le vie Iuvara, Zuccarelli e Belfiore. Da lì, la Via San Lorenzo, attraverso Via Vinciguerra e Via delle Calcare. L’itinerario si è chiuso tra Via S. Maria delle Salette e Piazza Don Bonomo, cuore pulsante della Catania popolare. In piazza San Cristoforo, dinanzi alla Via Plebiscito, piena, sfavillante, sporge con una delle sue facciate l’ex Manifattura Tabacchi. E’ grande da far paura. E vuota. “E’ stata utilizzata poche volte, e mai interamente”, denunciano i volontari. “Oggi è chiusa, ma potrebbe ospitare il Museo più volte annunciato dalla Regione, oppure l’Istituto d’Arte sfrattato dall’ex Convento dei Gesuiti”, propongono. In Via Belfiore c’è ancora di peggio. O di meglio, dipende dai punti di vista. L’ex Mercato coperto, messo su quarantacinque anni fa, è ora quasi privo di esercenti. Spiega uno dei commercianti: “Fino a dieci anni fa, c’erano cinquanta operatori. Siamo rimasti in tre. Stiamo discutendo coi delegati del Comune: vogliamo ripopolare la struttura, costruire un mercato delle carni”. Hanno già fatto il loro: i magazzini sono puliti, così come lo spazio per le postazioni degli operatori. Fuori, dove al decoro dovrebbe pensare il Comune, l’ingresso è infestato da cassonetti bruciati. Accanto c’è l’ex Cinema “Midulla”, sede dell’omonimo centro sociale di quartiere: la gestione arranca e gli abitanti della zona lo frequentano poco o nulla. In Via De Lorenzo sia apre poi, in mezzo a tuguri e marciapiedi decrepiti, uno slargo ipermoderno: scivole per i disabili, pannelli solari ancora intatti, aiuole con tavoli e panchine e una bella struttura in legno. E’ una Bambinopoli. Costo dell’operazione: 45 mila euro di Fondi Fas. Buon investimento, se non fosse per i muri imbrattati, le giostre distrutte e l’area invasa dall’immondizia. Il giorno dell’inaugurazione c’era anche una fontana in pietra lavica, ma è stata subito sottratta. Lì adesso si spaccia, gli abitanti temono di far uscire di casa i bambini. La passeggiata termina a Piazza Don Bonomo, dove, come spiegano i manifestanti, “doveva sorgere una zona pedonale, secondo il programma integrato per San Cristoforo Sud; invece, ci sono cemento, auto e motorini a tutte le ore”. Di verde nemmeno l’ombra. Sullo sfondo di carcasse di case, ecco il tramonto. A San Cristoforo è sera.
Enrico Sciuto