Strade ennesi al collasso
L’inverno è ormai alle porte e la conta dei danni causati dalle piogge è veramente lunga. In provincia di Enna quasi tutte le strade, a causa di frane e smottamenti, versano in condizioni disastrose, ma nessuno sembra preoccuparsi di niente. A cominciare dalla strada provinciale 23bis che collega Catenanuova a Regalbuto: da circa 5 mesi è un susseguirsi di dossi, spaccature dell’asfalto e frane tanto pericolose da costringere gli automobilisti quasi a fermarsi in alcuni tratti. Continuando ci si imbatte nella strada statale 121che parte da Catania e arriva fino a Palermo. Oltre ad essere caratterizzata da moltissime curve presenta danni notevoli, non sempre da addebitare ai fenomeni naturali: anni di incuria, inefficace manutenzione e mancanza di una progettazione sulla viabilità ennese che hanno fatto il resto. I tratti Regalbuto – Agira e Mulinello – Leonforte – Enna sfidano persino gli stomaci più forti, ma non si tratta di certo delle situazioni più gravi: la strada provinciale 22 Agira – Gagliano è di certo molto peggio. Segnali stradali che hanno ormai visto lo scorrere di tanti mesi giacciono lì abbandonati, in alcuni punti non esiste più l’asfalto e in altri tratti la strada è completamente crollata. L’unica soluzione al problema è cercare di finire al più presto la strada che dovrebbe sostituire quella dissestata, ma i lavori sono fermi da mesi. L’elenco delle emergenze viarie potrebbe allungarsi di molto: la SP 18 Agira – Nicosia, la SP 7B che collega Assoro a Dittaino e la Statale 575 Troina – Maccarrone. Inoltre queste arterie sono ogni giorno dalle compagnie degli autobus di linea, le quali potrebbero valutare anche l’ipotesi di sospendere il servizio qualora la situazione peggiorasse.
Tanti i paesi che rischiano di rimanere in un isolamento forzato ancora per molto, in attesa di qualche intervento della provincia o dell’Anas. Nel frattempo i collegamenti restano difficili, l’economia del territorio, già abbastanza sofferente, si sta aggravando ancora di più a causa dell’impossibilità delle imprese locali di effettuare i servizi di trasporto e si aspetta che i politici superino la logica emergenziale e si mettano al lavoro per risolvere il problema alla radice, come non è mai stato fatto.
Giuseppina Cuccia