The air I breath
Secondo un antico proverbio cinese, quattro sono i punti cardine della vita di tutti gli uomini: Felicità, Dolore, Piacere ed Amore. The air I breath si divide in quattro storie che rappresentano proprio questi quattro aspetti. Quattro personaggi senza nome per quattro storie che si intrecciano tra di loro. Nella prima storia, la felicità è incarnata da Forest Whitaker, un impiegato di banca che scommette su una corsa di cavalli truccata e si mette nei guai. Il piacere, nella seconda storia, è rappresentato da Brendan Fraser, aiutante di un malavitoso. Ha il dono di vedere il futuro, ma qualcosa lo cambierà. Sarah Michelle Gellar incarna il dolore. È una cantante pop agli inizi della carriera ma di gran prospettiva, il cui contratto viene ceduto ad un ricco malavitoso. Infine, l’amore viene rappresentato da Kevin Bacon, un medico capace di tutto pur di salvare la vita di una donna che ha amato e che forse ama ancora.
Il regista Jieho Lee, nel pensare il film, è mosso da buone intenzioni, ma, purtroppo per lui, non ha molta esperienza nel cinema vero, solo come regista di video musicali in precedenza. Dunque, i presupposti del film sono interessanti ma la realizzazione è talvolta carente. Oltretutto, non è il genere di film adatto agli attori che sono stati scelti per interpretarlo. Brendar Fraser e Sarah Michelle Gellar sono molto poco credibili, non convincono nessuno dei sentimenti che rappresentano. Con attori di altro spessore il risultato sarebbe stato sicuramente differente. L’unico del cast a salvarsi è Forest Whitaker, un attore di grandissimo talento, già pluripremiato per “L’ultimo re di Scozia” e forse un po’ sottovalutato dai grandi registi. Lui è il solo che davvero riesce ad incarnare lo stato d’animo che deve esprimere.
Diego Bonomo