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The Piper at the gates of dawn

Tower, 1967
Lime and limpid green the second scene. The fights between the blue you once knew. Floating down the sound resounds. Around the icy waters underground.

The Piper at the gates of dawn è il primo long playing della band che aveva già alle spalle alcuni singoli. L’album è totalmente dominato dalla mente geniale di Syd Barrett. Non è proprio un concept album, ma è possibile accorgersi di un percorso lisergico che lega i brani fra loro. L’opening track Astronomy Dominè ci catapulta dentro una navicella spaziale. Si sentono i segnali radio  a bordo, siamo quasi pronti per il viaggio intergalattico, ecco stiamo per partire! Voci distorte e chitarre agghiaccianti tra citazioni astronomiche e personaggi di “Sogno di una notte di mezz’estate“. Il ritmo pulsante degli strumenti rende perfettamente il collegamento radio con la terra. Barett declama le tappe del suo viaggio, specificando il verde, tipico colore delle esperienze lisergiche. Invece Lucifer Sam comincia con un sound da serial poliziesco con sviluppi organistici modali che richiamano l’oriente. Le sonorità sono più spinte, più rock. Il pezzo sembra descrivere in un certo senso una possessione demoniaca. Egli è attratto dal “male” creativo e la gentile Jennifer, lato razionale del cervello viene etichettata come strega. Il gatto di Lucifero dovrebbe essere il siamese di Syd e nella mente contorta del genio ha qualcosa di inspiegabile che non riuscirà a capire. In questo e in altri episodi sono evidenti i riferimenti alla psicanalisi freudiana. Nel terzo pezzo, compare la figura del giullare psichedelico, menestrello lisergico. In Matilda Mother appunto la madre narra questa favola dove un re aveva il dominio con occhi argentei e lei non sazia spera che la madre continui a raccontare la storia… per sempre. Sonorità romantiche e progressive si fondono insieme e si ritorna al tema della favola in The Gnome, storia ispirata dal viaggio di Frodo. Forse il pezzo meno complesso di tutto il disco, con un ritornello che colpisce per la sua orecchiabilità. Flaming è chiaramente un trip descritto a parole. Collage di suoni in tutto il pezzo, vocalità sognante e onirica. Pow R. Toc H. è il primo pezzo quasi strumentale, se non fosse per i cori e le voci indiane. Sembra quasi di assistere ad un sabbah dove per contrasto si sentono suoni di piano dall’impostazione più o meno classica. I cambi di tempo repentini e le urla creano un’atmosfera cupa. Da notare il solo blues modale di Wright, quasi primordiale, si denota una certa essenzialità e istintività , e sembra quasi di percepire dissonanze non volute. In posizione centrale c’è l’unico pezzo non scritto da Syd ma dal futuro leader del gruppo: Roger Waters. Take up thy stethoscope and walk, descrive il ritorno momentaneo dal viaggio e quindi lo stato di salute conseguente. Il pezzo inizialmente risente del beat dell’epoca e non si risparmia l’uso di rime baciate. Nonostante tutto, il pezzo diventa strumentale, ricco di soli organistici, decollando in quella follia psichedelica all’altezza del disco.
Interessante il gioco sonoro iniziale sulla parola Doctor. Finalmente il capolavoro di tutto l’album: Interstellar Overdrive. Sintesi perfetta del viaggio. Calderone di tutte le paure, le angosce, i sogni le illusioni di un uomo che stava per perdere la sua battaglia contro gli allucinogeni. Mefistofeliche visioni di sogni al di là dell’universo, luoghi remoti noti solo a Barrett. Vero e proprio manifesto della psichedelia cosmica. Irrazionalità apparentemente contenuta da un ritmo sempre costante retto a turno da ogni strumento. Improvvisazione totale che culmina in una perfetta miscela esplosiva. Ideale colonna sonora di 2001 Odissea nello Spazio. Il pezzo veniva utilizzato per i famosi light show all’UFO club. Tra le fasi favolistiche e visionarie di Syd in Chapter 24 è presente la spiritualità dell’autore. Una sorta di preghiera indiana ripresa dal libro The Wind in the Willows. Mentre in The Scarecrow ritorna il menestrello che racconta la storia di uno spaventapasseri nero e verde. Onnipresenti le esplorazioni modali di Wright e le percussioni cavalleresche che ricordano altri tempi. Ed infine l’unica traccia che parla d’amore (chi l’avrebbe mai detto si direbbe oggi…): Bike. Brano dall’anima freak, che parla di una ragazza adatta a lui. Entrano insieme in una stanza di note musicali, qualcuna giusta, qualcuna sottile…Inizia la coda del pezzo, musica di rumori, quasi avanguardia. È la fase finale del viaggio, gli orologi a cucù e le sveglie ci destano dal nostro viaggio (onirico). Così ci accorgiamo che tutto era un sogno ed ecco la beffa.

G.F.

Ascolta i sample dei brani:

1-Astronomy Dominè [1]
2-Lucifer Sam [2]
3-Matilda Mother [3]
4-Flaming [4]
5-Pow R. Toc H. [5]
6-Take up thy stethoscope and walk [6]
7-Interstellar Overdrive [7]
8-The Gnome [8]
9-Chapter 24 [9]
10-The Scarecrow [10]
11-Bike [11]