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Titoli senza lavoro

La laurea da sola non basta e neanche il master. La nostra era (quella del 2000) si distingue senza ombra di dubbio da quella degli anni ‘90 per la richiesta altissima di personale “super specializzato”. Per “super specializzato” si intende una persona laureata che, dopo gli studi accademici, continui a studiare in corsi di specializzazione e/o master per poter approfondire e quindi specializzarsi in una branca di un settore in particolare. Dopo, si dovrebbe trovare un lavoro che ripaghi non solo le fatiche ma anche i soldi investiti nella formazione.  E invece no. Dopo master, corsi di perfezionamento, qualifiche, diplomi e quant’altro ci si ritrova sempre al punto di partenza. Disoccupati ma in compenso pieni di titoli da far invidia ad un nobile. Come mai? Il mondo del lavoro richiede l’esperienza. Va bene. Ma non esiste un’azienda che ti assuma (neanche per un tirocinio) se prima non si posseggono i titoli adeguati. E dopo averli ottenuti non servono più. È un circolo virtuoso. Come risolvere tale dilemma? Lavorare mentre si studia. Più facile a dirsi che a farsi. Sempre il mondo del lavoro e l’azienda verso la quale si rivolge la propria candidatura, analizza in quanto tempo si è conseguita la laurea,con quale voto e in quale facoltà. È molto difficile per uno studente lavoratore laurearsi in tempo e con ottimi voti. Dovrebbe avere il cervello di Einstein in un corpo di Superman. Improbabile. Qual è la soluzione? Da chiederlo a tutte le aziende italiane.  Solo loro hanno la soluzione. Che ce la diano.

Caterina Tipa