Pubblicato il: 23 Agosto, 2010

Tutti a casa di Binnu

La soddisfazione nel calpestare il pavimento di una palazzina appartenuta a Provenzano e confiscata dallo Stato, farne la sede di un’associazione antimafia e organizzarvi un incontro sulla libertà di stampa non è poca. È stato questo lo spirito che ha animato il convegno “Libertà di informazione…la cultura contro le mafie” tenutosi lo scorso 10 Agosto nella Bottega della Legalità a Corleone. L’incontro, organizzato da Corleone Dialogos, si è aperto con l’intervento di Danilo Sulis che, memore dell’esperienza con Radio Aut, ha affermato: «I tempi sono ormai maturi per riproporci con una radio indipendente: “Radio 100 Passi“, il nome è un po’ ruffiano ma aiuta a farci riconoscere subito, anche fuori dalla Sicilia; abbiamo intenzione di arrivare dove le mafie hanno investito i capitali e chiunque lo desideri può collaborare inviando notizie ed interventi che inseriremo nel palinsesto.» Ha preso parola poi Enrico Bellavia, giornalista di Repubblica: «Sulla legge-bavaglio c’è una mistificazione: il cuore del problema non è la difficoltà nel comunicare le intercettazioni, ma il tentativo di ostacolarle: se vengono bloccate, automaticamente noi giornalisti non avremo nulla da pubblicare». È intervenuto subito dopo Salvo Vitale, compagno e caro amico di Peppino Impastato, il quale ha detto, a proposito della confisca dei beni alla mafia, che l’idea di conquistare la casa di Badalamenti e traslocarvi la sede dell’associazione dedicata a Peppino lo stuzzica non poco. A conclusione, l’intervento incisivo di Pino Maniaci, emblema vivente del giornalismo antimafia, il quale certamente non le manda a dire, facendo notare che appena cinque giorni dopo l’incontro, il centro avrebbe ospitato Alfano e Maroni per l’inaugurazione ufficiale della Bottega della Legalità e senz’altro  la presenza di due ministri che, con la loro azione di governo, dimostrano di non contrastare l’illegalità non può non apparire come una grossa ed umiliante contraddizione.

Ornella Balsamo

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