Un Catania dolce-amaro non decolla in Serie B
In un tardo pomeriggio domenicale Catania e Pescara si sono affrontate a viso aperto. Non sono mancati i gol allo Stadio Massimino e alla fine sono stati gli uomini di Sannino a spuntarla con un 2-1 tanto risicato quanto importante. L’uomo del match è stato Emanuele Calaiò, ancora a segno, suo il gol del definitivo 2-1 che arriva al 51’. Il Catania in 10 per buona parte della ripresa rischia di capitolare al 97’ a causa di un palo colto da Pasquato. E’ uno scontro tra le due deluse del campionato cadetto quello che va in scena domenica 28 settembre all’ex Cibali di Catania. Le due squadre (Catania e Pescara) si affrontano consce che non si può più fallire e che una sconfitta significherebbe stazionare agli ultimi posti. Dopo il vantaggio dei padroni di casa, grazie ad un rigore trasformato da Alessandro Rosina (dopo un minuto per fallo ai danni di Calaiò) sembra doversi profilare un pomeriggio tranquillo per gli etnei che controllano la partita senza particolari patemi. Invece tornano a galla le gravi lacune difensive di cui il Catania continua a soffrire. Alla prima incursione offensiva degli abruzzesi Melchiorri riporta in pari la partita e manda “nuovamente all’inferno” i rossazzurri di Sannino. Nel secondo tempo il Catania sembra accusare il colpo e così il Pescara parte subito forte mettendo sotto pressione la retroguardia etnea. Complici una serie di svarioni che fanno venire il mal di testa sia all’allenatore catanese che ai tifosi presenti allo Stadio. Ad aggravare la situazione ci si mette l’ennesima espulsione stagionale, questa volta ai danni di Gyomber che costringe il Catania a stringere i denti già ad inizio ripresa. Nonostante l’inferiorità numerica i padroni di Catania tengono bene e si riportano in vantaggio grazie all’ennesimo gol di Calaiò, ispiratissimo sotto porta, unico giocatore che durante le partite di quest’anno ha dato la sensazione di essere di un’altra categoria. Nei restanti minuti il Catania ci prova ancora senza fortuna e la partita si avvia allo scadere. Sono stati più di sette i minuti di recupero concessi dall’arbitro a causa di una serie di mini-risse scoppiate durante tutto il secondo tempo. Proprio durante questi ultimi minuti il Pescara ha rischiato di raggiungere il pari con un palo colto da Pasquato ad Anania battuto. Il primo dolce per il Catania arriva proprio davanti al pubblico di casa. Non si fa in tempo a festeggiare che nella partita successiva (sabato 4 ottobre), arriva anche l’amaro. L’undici di Sannino (alla prima sconfitta stagionale personale), cade in trasferta contro il Frosinone (1-0), il gol beffa arriva all’82’ ad opera di Paganini. Ancora una volta riaffiorano tutti i dubbi di una formazione probabilmente non sufficientemente attrezzata per sostenere un campionato difficile come quello della “cadetteria”. Una difesa imbarazzante che si fa cogliere costantemente impreparata e una squadra che fatica in ogni situazione nonostante gli avversari giochino in inferiorità numerica (era già capitato contro la Pro Vercelli, per quasi una mezz’ora). La classifica continua a piangere e questa stagione del Catania in B non vuole proprio decollare.
Stefano Corsaro