Vietato essere bambini
Giocare all’aria aperta, litigarsi il pupazzo nuovo tra fratelli, inventarsi una storia avendo tra le mani solo una forchetta ed un coltello al tavolo del ristorante, fare la fila per salire sull’altalena al parco giochi: sono queste le cose che abbiamo fatto noi, i bambini dei primi anni ’90, nella nostra infanzia. Non è passato poi tanto tempo da allora, eppure se ci confrontiamo con i passatempi dei “piccoli adulti” di oggi, si apre un abisso. Tale distacco diventa ancora più spaventoso, per di più, se li confrontiamo con i bambini di 30 o 40 anni fa che formavano bande dove grandi e piccini si riunivano nelle strade dei paesini per giocare tutti insieme e tornavano a casa con le guance sporche di terra e le ginocchia sbucciate. I media e la loro influenza sulla società sono riusciti a trasformare anche le creature innocenti per antonomasia in adulti in miniatura, attraverso pubblicità che mostrano bambini con comportamenti sessuali precoci e che incoraggiano e fanno sembrare quasi “normale” un fenomeno davanti al quale non dovremmo mai smettere di scandalizzarci: la pedofilia. Le femmine, in particolar modo, sono le vittime più frequenti di questo tipo di atteggiamento: già prima dei dieci anni il mercato mette loro a disposizione cosmetici e top per seni inesistenti. Addirittura in Inghilterra un’azienda è arrivata a produrre una vera e propria linea di reggiseni imbottiti indirizzata ad un pubblico di sette anni soltanto, che regalano ai loro petti acerbi una taglia. Questo tipo di prodotti altro non sono se non il risultato dell’apparizione regolare, sugli schermi delle nostre case, di bambine atte ad ammiccamenti, pose sensuali e vestiti alla moda sempre più simili a quelli delle donne adulte. Ciò porta ad una progressiva perdita di identità dei bambini, il cui normale processo di crescita viene accelerato portando chi dovrebbe interessarsi solo ai giochi a maneggiare una sessualità che non si ha la maturità per gestire correttamente. Per questo essa spesso diventa per loro una merce di scambio (quante volte si sentono notizie riguardanti teenager che “vendono” loro foto osè in cambio di soldi o regali?), mentre viene trascurato il rapporto relazionale ed affettivo che è una delle componenti principali in un rapporto tra persone adulte e mature. Anche l’autostima soffre di questa precoce adultizzazione, così come tutta la salute fisica e mentale dei ragazzi: sempre più ragazzi sotto ai sedici anni fanno uso di alcool e droghe, praticano o sono vittime del bullismo e delle violenze sessuali ed incappano in gravidanze indesiderate. Questi spiacevoli eventi accadono proprio perché si insiste nel voler emancipare i bambini conferendo loro comportamenti ed atteggiamenti che non sono propri della loro età: la crescita ha delle tappe precise e graduali, e cercando di saltarle non si otterrà un piccolo genio, bensì un ragazzo problematico e non in grado di agire con il giudizio che solo un’evoluzione corretta e graduale possono dare.
Sara Servadei