Pubblicato il: 12 Aprile, 2010

Villa Bellini: Niente commissione d’inchiesta

Proposta dalla maggioranza, condivisa dalle opposizioni e seppellita in Consiglio comunale. E’ la parabola della commissione d’inchiesta sui lavori alla Villa Bellini di Catania. Al Consiglio comunale dell’8 Aprile, la proposta di delibera è stata infine avanzata solo dal PD e da “La Destra” di Nello Musumeci. A 15 voti favorevoli e a 3 contrari, si sono aggiunte 19 astensioni: una mossa motivata dai gruppi di MPA e PDL con l’inopportunità di “un’indagine istituzionale destinata a sovrapporsi al lavoro della magistratura”. La scomparsa dei milioni del finanziamento comunitario è al vaglio della Procura di Catania. E se i consiglieri del PDL e il capogruppo dell’UDC Valeria Sudano hanno affermato che “sugli atti trasmessi dalla Giunta Stancanelli vige ormai il segreto istruttorio”, l’opposizione ha contestato la ricostruzione su tutta la linea. “Non è vero che la Giunta ha trasmesso gli atti”, ha attaccato Nello Musumeci: “Durante una conferenza dei capigruppo, l’Avvocato del Comune ha affermato che erano stati sequestrati dall’Autorità giudiziaria”. Ma quel che più conta è che, secondo l’opposizione, vi sarebbero dei documenti non secretati che una commissione d’inchiesta avrebbe potuto adoperare. Ha ricordato Musumeci: “La Procura ha sequestrato solo gli atti riguardanti i rapporti fra il Comune e l’impresa Montanelli”. Rosario D’Agata del PD ha rincarato: “Si faccia chiarezza. Cosa si teme?”. Una seduta consiliare tesa, quella dell’8 Aprile. L’indagine istituzionale era stata proposta, in origine, dal Consigliere Manlio Messina del PDL; l’MPA aveva fornito alla presidenza un nome per la sua composizione. Se il gruppo autonomista si è interamente astenuto, il voto a scrutinio palese ha spinto Messina e Bellavia, consiglieri del PDL vicini al deputato regionale Pogliese, a votare a favore. Secondo l’opposizione, sulla proposta sarebbe via via calata la freddezza del Sindaco e della Giunta. Ipotesi respinta da una maggioranza sempre più divisa.

Enrico Sciuto

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