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Vivere da terremotati… per quasi 30 anni

Queste sono le storie incredibili e incresciose di due signore che da quasi 30 anni vivono in un container. Ernestina Cristiano abita a Sant’Angelo a Scala, piccolissimo centro della provincia di Avellino, profondamente colpito dal terremoto del 1980. Questo terribile sisma rese inagibile l’abitazione della signora che improvvisamente si trovò senza un tetto dove poter alloggiare e, come lei, migliaia di altre persone. Sette anni dopo il terremoto, riuscì a ottenere un container dove poter alloggiare temporaneamente insieme al marito. Ma da lì non si sono più mossi. A distanza di 23 anni, infatti, la signora vive ancora in quel rifugio d’emergenza, sola, visto che il marito è venuto a mancare qualche anno fa. Costretta a subire le temperature rigide di quei posti, tra gelo e degrado, fino a poco tempo fa la signora non poteva disporre neanche dell’acqua potabile ed era costretta ad utilizzare la fontana del paese. Come si è arrivati a questa incredibile situazione? È semplice, perché a volte la burocrazia italiana appare spietata. La signora ha ricevuto i contributi per i terremotati previsti per legge, ma non ha potuto usufruirne visto che non aveva a disposizione altri soldi per potersi costruire un’abitazione, dato che vive con una misera pensione di 500 euro. E la situazione è rimasta intatta per anni e anni, senza che nessuno mai se ne sia occupato. Neanche il Comune, a cui la signora si è rivolta per chiedere l’assegnazione di un posto nelle case popolari: non è stata possibile accontentarla perché la costruzione degli alloggi è bloccata da ben 15 anni! Rosaria Della Volpe, invece, vive in provincia di Caserta e da quella terribile sera del Novembre 1980 alloggia in un baracca, dove le fanno “compagnia” topi, serpenti e, di notte, diversi spacciatori. Lei, malata di tumore e diabetica, si è ormai rassegnata all’idea che uscirà da queste lamiere solo da morta…

Massimiliano Mogavero