Pubblicato il: 21 Giugno, 2010

Zodiac

Area di San Francisco, 1968 – Una serie di omicidi dalle strane analogie cominciano a venire alla luce. Inizialmente si tratta di coppie che vengono assalite, le donne rimangono uccise mentre gli uomini si salvano miracolosamente. Passa poco tempo e l’omicida inizia ad inviare lettere ai giornali, tra cui il San Francisco Chronicle, sfidando giornalisti ed autorità con una serie di messaggi in codice che dovrebbero contenere la sua identità e firmandosi Zodiac. Il caso diventa nazionale ed il panico si diffonde per la strade della California, soprattutto perché le minacce diventano via via sempre più pesanti. Sulle tracce del killer si mettono due detective, Toschi ed Armstrong, un giornalista del San Francisco Chronicle, Paul Avery, ed un vignettista dello stesso giornale appassionato di codici, Robert Graysmith. I detective da un lato, i giornalisti dall’altro, tenteranno di ricomporre il puzzle, ma si renderanno conto che tutto è studiato e che il serial killer è più intelligente del previsto. La soluzione del caso diventerà un’ossessione.

David Fincher porta sul grande schermo la storia vera del serial killer che per anni ha terrorizzato la zona di San Francisco. Per realizzare il film, il regista si è ispirato al libro “Zodiac” scritto da Robert Graysmith dopo anni di ricerche ed indagini. Zodiac è un thriller diverso, un thriller vecchio stile, perché Fincher si concentra non tanto sulle scene riguardanti gli omicidi, ma su tutto ciò che sta dall’altra parte: le ricerche, le indagini, le ipotesi, i timori, le minacce. Fincher tratta anche dell’ossessione per il caso, che spinge i protagonisti a sacrificare la vita privata pur di trovare la soluzione.

Il cast è di primo livello e ciò contribuisce ad accrescere la validità della pellicola (Jake Gyllenhaal, Robert Downey Jr., Mark Ruffalo, Chloe Sevigny), ma senza dubbio David Fincher, ancora una volta, conferma di essere un regista di grande talento, uno dei pochi a distinguersi dalla massa.

Diego Bonomo

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