Pubblicato il: 10 Febbraio, 2009

Sette anime: Muccino conquista le sale

sette-animeArriva nei cinema italiani l’atteso film del regista italiano Gabriele Muccino che, dopo “La ricerca della felicità” si cimenta per la seconda volta in una produzione americana conquistando nuovamente il favore del pubblico. Il film presenta una trama contorta, a tratti confusa, e che vede come protagonista un giovane uomo, Ben Thomas (Will Smith), che cerca la sua redenzione dopo un terribile incidente stradale in cui provocò la morte di sette persone. Convinto della sua missione, Ben cercherà di riscattarsi aiutando altrettanti sette sconosciuti ma, come recita lo slogan “Cambierà la vita di sette persone, una di queste cambierà la sua“, l’incontro con Emily Posa (Rosario Dawson) metterà a dura prova le sue intenzioni facendolo vacillare nella sua impresa. Giunto nelle sale italiane con il titolo di Sette anime, in sostituzione del più efficace “Seven pounds” (sette libbre), metafora che rende maggiormente il riferimento con “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare in cui ciò che veniva chiesto ad Antonio dall’usuraio Shylock per estinguere il suo debito era proprio una libbra di carne umana, il film ha conquistato il pubblico delle sale incassando quasi 8 milioni di euro e balzando subito al primo posto della classifica del box office. Un successo certamente maggiore di quello ottenuto in America dove, nonostante la pellicola abbia già incassato 70 milioni di dollari, non ha raggiunto il primo posto e gli incassi sperati, ottenendo perfino le critiche più pesanti. Giudicato eccessivamente surreale e con una trama assurda dalle più importanti testate giornalistiche, il film è, in effetti, alquanto enigmatico e a tratti troppo lento perchè mantenga sempre attiva la partecipazione dello spettatore. Ma nonostante queste prime difficoltà, dopo i primi minuti la pellicola si rivela nel suo tema scottante ed estremamente interessante, coinvolgendo il pubblico nei più profondi sentimenti. Ottima anche l’interpretazione di Smith che riesce pienamente ad esprimere, servendosi di un’espressività angosciante ed intensa, il pesante fardello della colpa e del dolore che un uomo si porta dentro. In sostanza Muccino mette  l’accento su temi molto importanti, come la vita, il suicidio, la morte, ma soprattutto sul valore della donazione umana che in questa società non è più considerata importante, lasciando il posto solo all’amarezza.

Greta Montesano

Lascia un commento

Devi essere collegato to post comment.