Il respiro del diavolo
David è un bambino di 8 anni che viene rapito il giorno del suo compleanno. I suoi rapitori sono convinti di aver avuto un compito facile: assoldati da un misterioso mandante, devono solo chiamare la sua famiglia, molto in vista e benestante, e ottenere il riscatto. Tutto non può che risolversi per il meglio e così Max e Roxanne, due dei suoi rapitori, potranno cambiare vita e aprire il loro ristorante. Ma David non è un bambino come gli altri: non è ingenuo né innocente e i suoi carnefici diventano in realtà le sue nuove vittime…
Il respiro del diavolo (titolo originale Whisper-Sussurro), pellicola presentata al Courmayeur Noir in Festival 2008, si colloca a metà tra il thriller e l’horror. Non ci sono immagini particolarmente cruente: il terrore passa attraverso lo sguardo di un bambino, si manifesta nel suo potere di leggere nel pensiero degli altri e nei disegni realizzati sulla parete della sua stanza-prigione che giorno dopo giorno descrivono la malvagità delle sue azioni. Il punto forte di questa pellicola- che comunque non aggiunge niente di nuovo al genere- è la suspence, l’ansia che è in grado di generare nello spettatore. David entra nelle menti dei suoi rapitori, utilizza i loro errori e le loro debolezze per tenerli in pugno e nessuno può prevedere ciò che accadrà in quella baita oscura, persa tra le montagne e la neve. Non mancano i colpi di scena (come, per esempio, quando viene rivelata l’identità del mandante del rapimento) ma il finale è scontato ed eccessivamente “sopra le righe” rispetto al resto del film.
Da segnalare l’ottima interpretazione del giovanissimo Blake Woodruff nel ruolo del demoniaco David e la presenza di Josh Holloway, famosa star del telefilm cult “Lost”, nel ruolo di Max.
Mariangela Celiberti