Pubblicato il: 9 Dicembre, 2009

Factotum

factotumHenry Chinaski è uno scrittore, o almeno tale crede di essere. Vive a Los Angeles e cerca di scrivere racconti che nessuno vuole pubblicare. Nel lavoro però è una frana. Come dice il nome stesso (Factotum) fa di tutto. Lavora come fattorino, come operaio in una fabbrica di biciclette e ancora come addetto alle pulizie, ma in nessuno di questi posti riesce a stare molto tempo. Viene sempre licenziato a causa della sua scarsa vena lavorativa e del suo comportamento inaffidabile. Le uniche cose che Chinaski sa fare bene sono girare di bar in bar a bere fino alla perdizione, sedurre donne appena incontrate e scommettere sui cavalli. Questa è la sua filosofia di vita. Non desidera nient’altro, oltre a tutto ciò, e si accontenta di vivere al limite della povertà, passando di letto in letto e di tetto in tetto.

Factotum è una pellicola del 2005 girata dal regista norvegese Bent Hamer. Il film si ispira all’omonimo libro dello scrittore Charles Bukowski, pubblicato nel 1975. Chinaski non è altro che l’alter ego di Bukowski, che mostra spunti autobiografici nello squallore della città di Los Angeles come sfondo. Si vedono solo gli angoli bui della città, i bar, le periferie, i grattacieli si vedono solo a distanza. Matt Dillon, che interpreta Chinaski, sfodera un’interpretazione che riesce ad incarnare bene l’antieroe dedito all’autodistruzione, con il suo fare menefreghista e silenzioso. Chinaski non sa cosa vuole e non fa nulla per cambiare la sua situazione. È una lenta discesa verso il punto senza ritorno. Il regista ripercorre gli avvenimenti rimescolandone la cronologia: gli eventi infatti non seguono l’ordine che hanno nel libro di Bukowski. Bent Hamer riesce bene a mostra l’atmosfera cupa della realtà, ma si limita ad esserne osservatore passivo.

Diego Bonomo

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