Pubblicato il: 20 Novembre, 2008

Radios

Antonio Di Rosario, sociologo. La storia di una grande passione, quella della radio, non una radio qualunque, una radio che guarda a chi la società considera diverso, debole. Antonio è l’editore di radio azzurra. Sono molti anni che Antonio combatte la sua battaglia, trovando mille difficoltà, a causa di un sogno, quello di dare voce a chi non ne ha. Questa intervista, gentilmente concessa da Antonio Di Rosario, ha il solo scopo di dare un piccolo contributo alla soluzione di questo problema.

Chi siete e come nasce questa idea di una radio per i disabili?

Mi chiamo Antonio Di Rosario, sociologo ed editore di “radio azzurra”. La nascita di questa radio e’ in simbiosi con la mia invalidità. Ero un funzionario pubblico e mi interessavo, a tempo perso di radio, avendo quote in radio zeta (la super radio napoletana), un amore… ma niente di più. Nel 2002, vengo colpito da un ictus celebrale, con conseguente “emiparesi”, poi divento disabile; e pensare che sono ancora iscritto alla “fijlkam”, come maestro di karate, una passione che mi portava a fare almeno quattro ore al giorno di ginnastica, poi, il buoi. Io di carattere sono testardo ,cocciuto fino all’autolesionismo. Cos compro tutte le quote degli altri soci e decido che questa radio dovrà “essere utile”.

Avete avuto manifestazioni di solidarietà da parte delle istituzioni?

Tutti si sono schierati a nostro favore, anche il Presidente Napoletano. Nonostante questo siamo ancora “interferiti“. Insomma vengono provocate delle interferenze, in maniera abusiva, sulla nostra radio. Di positivo c’è che siamo stati prescelti e pertanto abbiamo ricevuto il premio nazionale IRSAE, con il patrocinio del: Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio e dell’albo nazionale dei giornalisti. Purtroppo la sostanza è che si continua ad essere “interferiti“. Questa è la storia di azzurra megafono di chi non ha voce. Sempre pronta ad essere in prima linea in una città difficile. Il nostro motto è: “Disabili ma non disabilitati“.

Come vi sostenete economicamente?

Dopo aver comprato tutte le quote degli altri soci, come ho detto prima, ho deciso che la radio doveva essere “utile”, non fare dunque semplicemente musica. Così progetto, analizzo, spendo per poter realizzare. Nel frattempo mia moglie visto che attingo e consumo tutto il capitale di famiglia mi lascia. Poco male anche se in fondo al cuore soffro ancora.

Peppe Musto

Displaying No Comment
Have Your Say
  1. radioazzurra ha detto:

    Grazie.Sono un editore che crede ancora,come voi nelle ggiuste battaglie.disponete di questa radio ,fatta condotta da disabili…..disabili,ma non disabilitati.Prossima battaglia,togliere l’interferenza a questa radio,proposta per divenire rte nazionale e far applicare in tutto il meridione la legge 68799,per il collocamento obbligatorio del diversamente abile.Ciao a tutti da un testardo napoletano……………….antonio.dirosario@libero.it………………………………………………….www.radioazzurranetwork.net

    Segnala questo commento come inopportuno

Lascia un commento

Devi essere collegato to post comment.