Pubblicato il: 8 Settembre, 2009

La Gelmini boccia le Università siciliane

1995_catania-universitaLa chiamano svolta meritocratica quella che sta investendo le Università italiane, le quali circa un mese fa hanno ricevuto le attese pagelle direttamente provenienti dal Ministero dell’Istruzione. Purtroppo dalle nostre parti c’è poco da festeggiare perché le Università siciliane di Messina, Palermo e Catania sono tra le 27 “bocciate” dal ministero. La graduatoria è stata stilata dall’Anvur (agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario) e adotta dei criteri di valutazione internazionali sia per la didattica che per la ricerca. In pratica sono stati valutati, per la didattica: le strutture, i servizi agli studenti, quanto effettivamente i ragazzi sanno, in quanto tempo portano a termine gli studi e quanti riescono a trovare lavoro a distanza di tre anni dalla laurea. Per la ricerca sono stati presi in considerazione: la capacità di trovare finanziamenti e il numero di docenti e ricercatori che hanno partecipato a progetti di ricerca valutati positivamente. In pratica solo gli atenei “virtuosi” avrebbero diritto alla “ripartizione premiale” del 7% dei fondi di finanziamento ordinario. Ad esempio Trento, prima in classifica, avrà circa 6 milioni di euro in più, mentre verranno tagliati i fondi alle università meno virtuose. Tra queste anche l’ateneo catanese che con un punteggio di -1,60, probabilmente quest’anno vedrà ridursi i fondi per la ricerca (in forse l’attivazione di qualche dottorato di ricerca) e di conseguenza la chiusura di corsi di laurea. Secondo i dati del Miur a Catania ci sarebbero troppi studenti fuori corso (40% su 62 mila circa di iscritti), troppi soldi spesi per il personale (circa 160 milioni) e troppo pochi invece destinati alla ricerca (13 milioni circa). Non è tardata ad arrivare la protesta dei rettori delle Università bocciate. Secondo alcuni i dati forniti potrebbero provenire da banche dati diverse e perciò la graduatoria sarebbe da rifare. Il governatore Lombardo attacca la Gelmini accusandola di aver voluto colpire in maniera strumentale gli atenei del Sud utilizzando “carte truccate”. Al ministero respingono le accuse sottolineando come anche università del Nord occupano gli ultimi posti della classifica. Il rettore della Kore ennese, Andò, afferma che “alle valutazioni negative si può rimediare facendo sistema” e presto, in accordo con la regione, verrà varato un pacchetto di provvedimenti per l’Università. Ma in ogni caso, se i criteri di valutazione sono da affinare, fanno sapere dal Ministero, ciò non significa che la classifica non si sarebbe dovuta mai fare. In realtà però quest’ultima graduatoria si differenzia parecchio da quelle pubblicate da “Repubblica” e dal “Sole 24 ore”. Non ci resta che attendere nei prossimi mesi gli sviluppi ulteriori di questa vicenda che purtroppo rischia seriamente di danneggiare la qualità dell’offerta formativa degli atenei siciliani e con questa anche il futuro professionale di migliaia di studenti.

Giuseppina Cuccia

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