Pubblicato il: 16 Giugno, 2008

City of God

City of God - foto 1 -“Cidade de Deus” (Città di Dio), favela di Rio de Janeiro. La Città di Dio è una realtà abbandonata da Dio, una realtà in cui tutto e tutti sembrano avere un destino già scritto, una realtà dominata dalla povertà e dalla lotta per la sopravvivenza. Nella Città di Dio esistono solo due strade: o fai la storia o la subisci e resti a guardare. Due giovani intraprendono strade diverse: Buscapè resta a guardare. Dadinho, invece, vuole fare la storia. City of God è un racconto allucinato delle vicende dei due protagonisti attraverso un trentennio di vita (dagli anni ’60 agli anni ’80) nella quotidianità della favela di Rio, una quotidianità intrecciata di morte e violenza. Nella realtà corrotta della favela, quelli che erano piccoli malviventi negli anni ’60 diventano spietati criminali vent’anni dopo.

City of god - foto 2 -Buscapè è un bambino sensibile ed intelligente per gettarsi nella malavita, è un bambino con un talento innato per la fotografia che è per lui l’unica speranza di salvezza. Dadinho, invece, sotto lo pseudonimo di Ze Pequeno, diventa ben presto il capo incontrastato di una banda di criminali e scatena una guerra all’ultimo sangue per il dominio del narcotraffico tra favelas limitrofe. È una lotta interminabile in cui tutti uccidono e finiscono uccisi. Buscapè, a rischio della propria vita, diventa narratore e testimone della realtà criminale della favela. La sua voce fuori campo racconta la lotta tra i clan che diventa per lui occasione per immobilizzare la realtà nelle sue foto e realizzare il suo sogno. Fernando Meirelles, autore di “The Constant Gardener” (2005) e “Blindness” (2008), porta sul grande schermo la storia tratta dall’omonimo romanzo del brasiliano Paulo Lins, nato e cresciuto proprio tra le strade della Città di Dio. Il film nel 2003 è stato candidato a 4 premi Oscar ed in totale ha vinto oltre 50 premi a livello mondiale. Ottimo risultato, considerato il fatto che gli attori del film sono tutti interpreti non professionisti.

Meirelles riesce, con metodi quasi documentaristici, a fornire al mondo un’immagine della cruda realtà delle favelas brasiliane, ma non emette giudizi o sentenze. Osserva e fa osservare. Con uno stile intenso ci mostra quella che per bambini poveri è la quotidianità. Tante sono le Città di Dio in Brasile. Città dominate da corruzione, droga, violenza, morte. Città in cui i bambini nascono e crescono ma non sanno se arriveranno a vent’anni. Città in cui lo Stato non esiste e dove, forse non esiste neppure Dio.

Diego Bonomo

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