Pubblicato il: 20 Febbraio, 2009

Milk

sean_penn_milkAlla vigilia del suo quarantesimo compleanno, Harvey Milk, omosessuale, operatore di una società di investimenti a Wall Street, conosce Scott Smith. È il 1973. I due decidono di abbandonare tutto e trasferirsi a San Francisco, dove mettono su un negozio di fotografia, il Castro Camera, nel quartiere Castro. In poco tempo, intorno al Castro Camera, si raccoglie un gruppo di attivisti omosessuali, emarginati nella società ed abbandonati dalla proprie famiglie. Harvey inizia così a farsi portavoce dei diritti degli omosessuali nella città di San Francisco, in contrapposizione alla campagna di demonizzazione avviata negli Stati Uniti dai conservatori. Dopo tre candidature dall’esito negativo, Harvey riesce a farsi benvolere anche da giovani, anziani, eterosessuali e  viene eletto consigliere al quarto tentativo, diventando il primo politico dichiaratamente gay a ricoprire una carica istituzionale. Milk inizia così le sue battaglie per i diritti dei gay e non solo: tra i traguardi più importanti, la lotta con esito positivo alla Proposition 6, una legge che avrebbe permesso di licenziare gli insegnanti omosessuali. Con le sue battaglie, il suo spirito libertino ed il crescente consenso, Harvey si attira le antipatie di alcuni colleghi, tra cui Dan White, consigliere dimissionario a causa del mancato appoggio di Milk ad alcune sue proposte. L’epilogo è inevitabilmente tragico: Il 27 novembre 1978, White entra da una finestra nel municipio ed uccide il sindaco Moscone a colpi di pistola. Dopo, invita Milk a seguirlo nella sua stanza e lì lo fredda con alcuni colpi. Una fiaccolata spontanea di 30 mila persone si levò in quei giorni a San Francisco in ricordo di Milk e del sindaco. Con Milk, Gus Van Sant si conferma regista di alto livello. Ci riporta in maniera convincente nelle strade della San Francisco degli anni ’70 utilizzando spesso delle immagini sgranate old style ed affidando la drammaticità della storia alle note di “Tosca”. Non è un caso che il film sia candidato a ben 8 premi oscar, tra cui miglior film. E non è un caso neanche che tra queste candidature vi sia quella di Sean Penn come miglior attore. La sua interpretazione di Harvey Milk è davvero notevole e la credibilità è di pari livello a quella del padre ritardato in “Mi chiamo Sam” (2001).

Diego Bonomo

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