Nello Frazzetto: il database vivente della musica italiana
Si chiama Nello Frazzetto, ha 62 anni, abita a Segrate (Mi), ma è di Militello in Val di Catania. Ha fatto il poliziotto per 43 anni, ma è anche tra i più riconosciuti consulenti musicali per la musica del secondo Novecento. E’ andato in pensione con il titolo di commissario, è Cavaliere e Ufficiale della Repubblica, ma “per il mio paese – dice – sono solo Nello”.
Sig. Frazzetto come è cominciata la sua passione?
A 17 anni, in seguito al regalo di mio padre, cominciai a collezionare dischi. In seguito, negli anni ’60, insieme ad altri ragazzi abbiamo creato “gli amici del disco”, un circolo con sede a Militello e, per mantenere il piccolo locale in affitto dove ci riunivamo, ci autotassavamo ogni mese. Anziché andare nei bar ascoltavamo musica. Vista la nostra passione contattai il giornalista Lucio Lami di Tuttomusica che dedicava alcune pagine del settimanale ai giovani, lo stesso che inserisce Domenica Bertè, poi diventata Mia Martini, nel gruppo chiamato “La Greffa”, clan di talenti d’assalto, molto famosi nei circoli di allora. Alla fine l’RCA (casa discografica nata nel 1949 ndr) ha copiato l’idea dei circoli e ha chiamato proprio “Amici del disco” una sua rivista e lo stesso nome è stato dato ad alcune edizioni musicali.
Cosa faceva a Militello?
Chiesi degli altoparlanti al sindaco di allora, Matteo Oliva, per montarli alla villa e fare un po’ di diffusione musicale, visto che non c’era molto da fare in giro. Lui invece creò un parcheggio per fare della musica dal vivo. Ricordo con affetto il genio della musica di quelle serate, Giuseppe La Rosa, detto Pippuzzeddu per la sua statura. In quegli anni facevo il tornitore a Catania e volevo partire in Marina, ma alla fine feci il concorso come poliziotto con l’intento di restarci 3 anni e invece…ne sono passati 43!
Una volta poliziotto come concilia la sua passione per la musica?
Avevo già molti dischi, e quando mi mandarono a Milano, nel ’71, cominciai a comprarne altri: ne avevo circa 4 mila. Barattai tutti gli LP che avevo con CD e me ne pento amaramente. Adesso ne possiedo 50 mila e all’inizio mi aiutavo con un quaderno, ma ora ho dovuto informatizzarmi. Chi riuscirebbe mai a ricordare 480 mila brani musicali senza l’aiuto di un database? A poco a poco cominciò a spargersi la voce di questa gran mole di materiale che avevo e venivano da me, in ufficio, a chiedermi dei favori. Ho conosciuto i più famosi artisti e con loro ho sempre trattato alla pari e ho conquistato la loro stima.
In pratica in che cosa consiste il suo lavoro?
In sostanza fornisco i brani alle case discografiche e le maggiori etichette musicali chiedono i miei consigli. Per esempio un giorno mi chiamò Rudy Zerbi, allora presidente della Sony, e mi disse che Gianni Morandi voleva fare un cofanetto per Natale. A quel punto ho cominciato a lavorare ed è venuto fuori “Grazie a tutti”, con più di 40 brani arrangiati da Ennio Morricone. E’ stato l’unico artista ad avere così tanti brani arrangiati da Ennio Morricone. Un altro esempio: un giornalista Rai mi chiama, vado da lui in redazione e mi dicono “il tuo archivio è più bello del nostro!”. Mi fanno un contratto come consulente esterno perché gli serviva qualcuno che curasse l’archivio sonoro della Canzone Napoletana, finanziato dalla Regione Campania e dal Comune di Napoli. In pratica gli fornisco i brani che loro non hanno.
Ci può parlare dei suoi lavori imminenti?
Usciranno a breve, in occasione dei 50 anni della “Carosello”, due cofanetti di Mina: si intitolano “I singoli”, racchiudono 120 canzoni, dal ’58 al ’63 e addirittura saranno con le copertine originali. Inoltre altri lavori di prossima uscita sono tre dischi di Piazzolla, tre di Modugno e un cofanetto di Toto Cutugno.
Giuseppina Cuccia