Pubblicato il: 1 Giugno, 2010

Assalto alle “Comunità giovanili”

Catania. Un regolamento da partnership pubblico- privata. Una delibera di Consiglio comunale ignorata dall’Amministrazione Stancanelli. Interessi privati e gruppi neofascisti alle porte. E’ lo scenario che si è aperto nella città etnea lo scorso 8 aprile, quando il Consiglio comunale, sorvolando sulle riserve espresse dalla Ragioneria generale e dal Dipartimento Patrimonio, adottava il Regolamento d’istituzione delle Comunità giovanili. La delibera rimetteva alla Giunta Stancanelli il compito d’attuare “un piano di utilizzo di strutture comunali poco utilizzate, tramite il loro affidamento ai giovani”. Impegnato in consulenze con la “Cassa Depositi e Prestiti” per preparare l’alienazione degli immobili individuati dall’Ente, Stancanelli non si è ancora espresso. Ma per Giacomo Bellavia e Manlio Messina, con l’aura di Salvo Pogliese e Basilio Catanoso sullo sfondo, tutto ciò non conta. In Consiglio comunale si è arrivati a un regolamento in cinque articoli, concernente le attività che le Comunità Giovanili dovranno svolgere, le loro caratteristiche statutarie e gli organismi di controllo istituzionali preposti. Se all’art.3 si prevede che la gestione sia affidata “a enti di diritto privato costituiti nelle forme di legge da almeno un anno, non aventi finalità lucrative”, cioè a Onlus, al comma 3 dello stesso articolo si vincola il bando di concorso all’individuazione dei criteri selettivi degli Enti nella “dotazione di mezzi e strumenti utili al raggiungimento degli scopi sociali”. Mezzi che, con la modifica dell’art.1, gli emendamenti di Bellavia e Santagati hanno esteso dalle semplici attività di autofinanziamento a “eredità, donazioni e legati”. In più, al comma 8 dell’art.1 si prevede di “attivare nei locali delle Comunità i Corsi di Formazione regionali”, com’è noto già affidati a enti di formazione privati, costituiti in S.r.l. e dotati di strutture proprie. E l’autonomia di gestione? Cassato il termine “associazioni” e sostituito con “Enti Gestori”, si sancisce all’art.2 del Regolamento che gli indirizzi di programmazione delle Comunità siano assunti in riunioni dall’Assemblea dell’Ente, alla partecipazione del Sindaco e dell’Assessore alle Politiche Giovanili. Un modello con venature corporative. Ribadito lo scorso 24 aprile al Forum sulle costituende Comunità, organizzato a Palazzo degli Elefanti da “Giovane Italia- Azione Giovani”. Fra i soggetti presenti e interessati alle “Comunità”, c’era anche il gruppo di estrema destra “Progetto Cervantes”, composto da ex militanti di Forza Nuova.

Enrico Sciuto

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