Pubblicato il: 8 Gennaio, 2010

Cambiamenti all’Istituto Ardizzone Gioeni

Recentemente, l’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni di Catania è stato al centro di numerose polemiche e lamentele da parte degli studenti, culminate nella loro mancata partecipazione al pranzo di Natale in segno di protesta verso il Presidente dell’Istituto. Una delle cause principali dei malumori derivava dalla decisione di sostituire tre lettori (il cui ruolo è aiutare nella lettura e nella ripetizione) con tre educatori, e in merito a questo e alla situazione generale dell’Istituto abbiamo incontrato l’Amministrazione. Dall’incontro è emerso che, in data 27 dicembre, sono già state apportate delle modifiche alle precedenti decisioni. Sono state segnalate situazioni particolarmente critiche, e si è deciso di fare marcia indietro sulla sostituzione dei lettori con gli educatori, e di aumentare anzi le ore settimanali di lettorato da 12 a 18.

L’amministrazione ha insistito sulla necessità di razionalizzare e soprattutto di modernizzare ciò che l’Istituto offre ai suoi utenti, e sul fatto che molte delle proteste che si sono sollevate siano fisiologiche nell’ambito di un cambiamento di rotta. Bisogna rendere il più indipendenti possibile le persone con impedimenti visivi, non fare tutto all’opposto. È in quest’ottica che si sono operati miglioramenti quali l’apertura della Biblioteca tutti i pomeriggi, di una palestra, di un laboratorio teatrale, di corsi di ballo, di una piscina e di sessioni di musicoterapia. Anche i mezzi informatici sono essenziali per ciechi e ipovedenti, e avendo ricevuto lamentele sullo scarso funzionamento di questi nei locali nell’Istituto, poniamo una domanda a questo proposito. Il problema sussiste, ci viene risposto, ma un tecnico dovrebbe risolvere la situazione prima del rientro dalle vacanze natalizie, e sono inoltre stati ordinati nuovi macchinari per l’ausilio alla lettura e alla scrittura. Alla data di pubblicazione di questo articolo i problemi dovrebbero dunque essere stati risolti per il meglio: non mancheremo di verificare.

Tomas Mascali

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