Pubblicato il: 17 Luglio, 2010

Estate calda per i precari

Mentre molti italiani sono ormai assorbiti dal mare e dalle vacanze, continua la battaglia dei precari della scuola, sotto l’insegna ufficiale del CPS, il Coordinamento Precari Scuola. Fino ad oggi le iniziative per far sentire la loro voce contro i  tagli all’istruzione sono state tante e, in particolare, lo sciopero degli scrutini ha sortito risultati rilevanti: nella sola Catania hanno aderito trenta scuole, di cui tredici al 100%. Ovviamente non è finita qui, promette Claudia Urzì, una delle coordinatrici del movimento: “Il 15 Luglio siamo stati presenti a Roma, dove abbiamo chiesto un’audizione alla Commissione Cultura, e terremo continuamente d’occhio la situazione delle nomine: se davvero, come pare, quest’anno le convocazioni non dovessero arrivare, passeremo a metodi di protesta ancora più incisivi, e già stiamo pensando di bloccare gli scrutini del prossimo primo quadrimestre, nonchè di ostacolare i primi giorni di lezione con picchetti e manifestazioni a inizio Settembre“. Finora i successi sono stati piccoli, e a volte effimeri. Ad esempio, spiega la Urzì, una volta il Consiglio di Stato ha dichiarato nulla una sentenza della Corte che, seguendo la Costituzione, aveva stabilito l’illegalità del porre un tetto al numero degli insegnanti di sostegno.

La difficoltà più grande che il CPS sta affrontando è quella di avere la giusta visibilità. Più volte le loro manifestazioni sono state oscurate da altre, “casualmente” organizzate lo stesso giorno e alla stessa ora da sindacati come la CGIL, e la CGIL stessa ha recentemente espresso in un comunicato solidarietà “ai precari della scuola”, senza nominare il CPS. Questo perchè il Coordinamento Precari Scuola è nato come movimento indipendente che non si è mai voluto legare ad alcun partito o sindacato, e così vuole continuare ad operare, risultando quindi estraneo allo strapotere di sindacati, quali la CGIL, che vorrebbero accorpare sotto di loro quante più sigle possibile.

Tomas Mascali

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