Pubblicato il: 29 Gennaio, 2010

Bandiera Arancione

Dopo quella a scacchi dei Gp, quella gialla di Gianni Pettenati, quella blu misteriosamente assegnata a Riccione, quella a mezz’asta, quella nazionale, quella bianca, quella nera sul Piave del canto degli alpini, e  anche quella pirata, non poteva mancare la bandiera arancione.

Località dell’entroterra selezionate e certificate Touring, raccolte in un’ottima guida e consultabili dal sito. In pratica il marchio di qualità turistico e ambientale dedicato alle piccole città , quelle sotto i 15.000 abitanti e dell’entroterra. Un modo per rilanciare il turismo anche dove difficilmente si arriverebbe. Le località selezionate stanno crescendo esponenzialmente, come l’interesse verso questi baluardi della buona cucina, del vivere rustico e sano. Si va dalla località promotrice, Sassello in Liguria, prima bandiera arancione orgogliosamente dal 1998, con le sue chiese, i suoi viali ciottolosi e la bella manifestazione dell’infiorata, alla siciliana Sutera con Rocca Spaccata lungo la via Palermo – Agrigento.

La guida non solo percorre tutte le possibilità in campo di natura e tradizione, ma anche un elenco di oltre 200 strutture convenzionate per vitto e pernottamento, proprio a coronare un’esperienza unica. E il numero dei comuni inseriti nelle liste è in continua crescita, così come i turisti che trovano ragioni in più per visitare alcuni piccoli borghi altrimenti esclusi dalla logica del turismo take away, il mordi e fuggi della grande città museale.

Uno spaccato della nostra penisola molto significativo, quello di una ricchezza culturale, gastronomica e ambientale più sottile e meno evidente di primo acchito, ma con un potenziale enorme sui turisti stranieri, ad esempio.

Sinceramente nutro molta simpatia per il progetto e lo guardo con attenzione. Spulcio la guida in cerca di qualche meta da raggiungere. Perché in un’epoca di globalizzazione la riscoperta della bellezza locale è davvero quello che mancava per completare il mosaico ed essere pronti a compiere il vero passo verso il futuro. Paradossalmente con un occhio ed un piede al passato.

Luca Colnaghi

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