1907 – E il Milan andò in rete… – I^ parte
L’edizione del 1907 sarà ricordata da tutti gli appassionati di questo sport per l’introduzione della rete. Da un’idea del presidente onorario del Milan, Sir Alfred Edwards, venne introdotta quella che può considerarsi tra le innovazioni più importanti della storia del calcio in Italia.
L’idea fu quella di apporre alle porte le reti utilizzate dai pescatori per facilitare l’assegnazione dei gol e il compito all’arbitro che fino allora era stato coadiuvato dai giudici di linea. Il campionato si svolse regolarmente e vide la partecipazione di sei società tra le quali il Torino Football Club nato dalle ceneri dell’F.C. Torinese e grazie ad un manipolo di dissenzienti juventini capeggiati da Alfred Dick, socio e presidente tedesco della Juventus, cacciato dalla società che intendeva rinnovarsi verso una politica nazionalistica.
Analogie storiche
L’anno 1907 rappresentò per l’Italia un periodo di crisi simile a quello che sta vivendo il paese nei giorni nostri. Una grave crisi economica investì il mondo e travolse di conseguenza l’Italia. Le banche rischiarono il tracollo; per la salvezza del paese venne istituito un consorzio di banche che venne definitivamente gestito dalla Banca d’Italia alla fine dello stesso anno. Seguirono una serie di manovre “tampone” volte a salvaguardare il sistema finanziario da operazioni di speculazione sbagliate che avevano portato al collasso l’intera economia. Di contro il paese viveva un periodo di forti tensioni sociali sfociate in lotte intestine che videro in prima fila la classe operaia schiacciata dalla crisi. Venne indetta una schiera di scioperi nel tentativo di far aumentare i salari e far abbassare gli orari di lavoro. Si contarono più di 2000 scioperi molti dei quali proseguiti ad oltranza nonostante la disapprovazione del sindacato. Il calcio visse la propria crisi iniziata già da qualche anno. La Federazione infatti, viveva con sofferenza la nutrita compagine di stranieri che vestiva le maglie dei club e ne gestiva la loro attività agonistica. Si cercò di ridurne il numero in maniera esponenziale per poi arrivare alla prima grande riforma del 1908 quando non si accettarono più iscrizioni di club in cui militassero giocatori stranieri. Di fatto il campionato del 1907, prima del periodo degli oriundi e delle riforme post-belliche, fu l’ultimo in cui si contò una massiccia presenza di stranieri in campo.
Una nazione che cresce a pane e calcio
Il campionato del 1907 non fece un gran salto a livello di squadre iscritte. Solo il Torino F.C. rappresentò la vera novità, portando il numero nuovamente a sei. Furono sempre le solite a contendersi il primato, con la matricola piemontese già in prima linea ad insidiare i detentori del titolo. Nonostante l’Olimpo del calcio fu ancora per pochi anni accessibile solo alle solito “note”, in tutto il territorio nazionale il movimento calcio era in continuo fermento. Ci giungono notizie storiche di competizioni parallele al campionato ufficiale e scontri di alto livello provenienti da altre regioni che mai fino ad allora si erano distinte particolarmente nel foot-ball. Nella fattispecie menzione di merito va alle squadre del centro e del meridione che, pur non essendo ancora iscritte alla Federazione Football, non si tirarono indietro dando vita ad un’intensa attività agonistica. In Toscana, per esempio, fu indetto un torneo dove presero parte sia compagini locali che del Sud Italia. Le iscritte a questo torneo furono: La Lazio, che rappresentò l’omonima regione, il Pisa (formazione locale di casa), il Lucca e il Livorno, che rappresentarono la Toscana. Nonostante la presenza di una sola squadra al di fuori delle mura amiche, i toscani non ebbero vita facile. Fu studiata una vera e propria congiura contro i romani; Le società toscane infatti costrinsero gli ospiti a disputare tre incontri di fila, tutte nella stessa giornata. La Lazio, dunque, dovette vedersela in mattinata contro il Lucca, nel pomeriggio contro il Pisa e poco dopo (a due ore dalla precedente partita), contro il Livorno. La congiura non sortì comunque gli effetti sperati soprattutto a causa della superiorità tecnica proposta in campo dai laziali. Infatti la Lazio sbaragliò nettamente gli avversari in tutti e tre gli incontri aggiudicandosi il torneo.
Girolamo Ferlito