Pubblicato il: 31 Marzo, 2009

Il bicentenario della nascita di Louis Braille

ritratto-louis-brailleEra il 1829 quando Louis Braille, un maestro francese non vedente, inventò un tipo di scrittura a punti in rilievo che avrebbe permesso ai non vedenti di leggere con il solo uso delle dita. Grazie a questo codice, oggi molti libri ma anche scatole di farmaci ed etichette di prodotti alimentari sono stampati in alfabeto braille. La più grande stamperia italiana si trova a Catania presso il Polo tattile Multimediale che ha celebrato, con una manifestazione denominata ”La notte dei lumi”, la giornata nazionale del braille con un convegno e degli incontri/testimonianze. Tale ricorrenza fu istituita dal parlamento italiano con una apposita legge del 03/08/2007 che ne prevede la celebrazione annuale il 21 febbraio.”In linea con le direttive del Ministero della pubblica istruzione – ha spiegato Giuseppe Castronovo, presidente della Stamperia Regionale Braille e dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (Iapb) – abbiamo messo a punto una serie di eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti. Ma soprattutto per ricordare e sottolineare alle amministrazioni pubbliche e agli organismi che operano nel settore sociale l’importanza del Braille”. Infatti questo è l’unico sistema che consenta ai non vedenti non solo la lettura e la scrittura ma anche l’autonomia e l’accrescimento del loro sapere perché ciò porta alla loro completa integrazione nella nostra società. Tuttavia se da una parte  molti centri come il CUD (centro universitario della disabilità) sono forniti di apparecchiature specifiche che consentono ai  non vedenti di proseguire gli studi, dall’altra sono presenti strutture scolastiche non adeguate ad accogliere studenti con questo handicap e, per questo motivo, costretti ad iscriversi a scuole per soli ciechi. Date le circostanze, è inutile parlare di piena integrazione quando è ancora presente una scissione dovuta alla mancanza, non solo di apparecchiature specifiche, ma anche di personale competente nell’assistenza dell’ipovedente. Questa importante manifestazione non solo deve sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema sociale così importante, ma deve anche fungere da ”trampolino di lancio” per iniziative concrete volte a non emarginare l’ipovedente  investendo sulle sue  potenzialità.

Caterina Tipa

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